Lo strano caso giallo di Castel dell'Ovo. Anzi, «lo strano caso bianco». Il mare è mosso ma non troppo, eppure nello specchio d'acqua intorno alla...
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Nessuna increspatura, nessuna traccia di schiuma si è vista invece a ridosso dei moli e degli altri scogli del Golfo. In attesa delle verifiche dell'Arpac, allertata dal Comune insieme al nucleo sommozzatori dei Carabinieri, resta negli occhi il mistero. A poca distanza dagli altri due casi strani, quelli del mare prima verde e poi bianco di Riva Fiorita, i riflettori si accendono ora su Borgo Marinari e dintorni: «Non si era mai vista una cosa del genere intorno a Castel dell'Ovo», commentano gli addetti ai lavori. «Sotto la struttura esistono delle cave - commenta Carmine Meloro, sub e consigliere della IV Municipalità - In caso di mare grosso, l'acqua si ossigena e la schiuma tende a raccogliersi, appunto, a ridosso delle cave. Eppure, il fenomeno è strano. Non ci sono altre increspature vicino ai moli circostanti. Potrebbe trattarsi quindi di una schiuma non naturale usata nel lavaggio di qualche nave e portata dalla corrente sotto il castello».
In attesa dei controlli dell'Arpac, il fatto ha lasciato stranite molte facce. È insolito vedere una ragnatela di schiuma così «ossigenata» come quella che ieri ha abbracciato il castello e le segrete della leggenda dell'uovo di Virgilio Mago. Le ipotesi, al momento, sono due: «Schiuma naturale o solvente»: «Serve una verifica. Ho fatto allertare l'Arpac e avvisato il nucleo sommozzatori dei carabinieri - dice Francesco Vernetti, consigliere comunale e presidente della commissione Mare - Il mare in effetti era mosso, come confermano anche dal Borgo Marinari, ma non eccessivamente». E quindi cosa potrebbe essere stato? «Quando si lavano le cisterne delle navi a largo - prosegue Vernetti - si usano solventi. Speriamo che dopo la verifica risulti una schiuma naturale». «Non ho mai visto una cosa del genere a Castel dell'Ovo - prosegue Meloro - Sotto la struttura esistono delle cave: in caso di mare grosso, l'acqua si ossigena e la schiuma tende a raccogliersi, appunto, a ridosso delle cave. Eppure, il fenomeno è strano. Non ci sono altre increspature vicino ai moli circostanti. Potrebbe trattarsi quindi di una schiuma non naturale usata nel lavaggio di qualche nave e portata dalla corrente sotto il castello».
Di più si saprà dopo le indagini e le campionature. Di certo, se il «mistero del mare verde» e il «mistero del mare bianco» di Riva Fiorita, il primo avvenuto a marzo - per sversamento di «fluorescina» - e il secondo la settimana scorsa - per sospetta immissione in acqua di «polvere di marmo» - sono ascrivibili a sostanze filtrate nel porticciolo posillipino attraverso scarichi abusivi, le cose stanno diversamente per il giallo della schiuma. I canali irregolari, in ogni caso, non mancano nemmeno sul Lungomare. L'estate è alle porte e serve attenzione, anche perché le gare del nuoto di fondo delle Universiadi si svolgeranno nel Golfo, e tra gli altri gareggerà la star Gregorio Paltrinieri: «Sto notando una maggiore cura - dice Elvira Chiosi, proprietaria del celebre ristorante del Borgo Marinari, La Bersagliera - La pompa di sollevamento per il sistema fognario negli ultimi anni viene controllata costantemente per garantirne il corretto funzionamento e questo permette di contrastare i liquami nel porticciolo. Il problema, di sicuro, sono le barche. Tra poco arriverà finalmente l'estate e non vorremmo ritrovarci a rimuovere i sacchetti dal Borgo, come gli altri anni. Bisogna chiedere un maggiore impegno e più sensibilità sul problema dell'inquinamento ai proprietari delle imbarcazioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino