E’ definitiva la condanna a 20 anni di carcere per Raffaele Amato jr, nipote omonimo del fondatore del clan degli scissionisti e accusato dagli inquirenti di essere stato a...
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La seconda sezione, presieduta dal giudice Piercamillo Davigo, ha confermato la sentenza che in primo e secondo grado aveva condannato il rampollo degli scissionisti per reati di associazione camorristica. La condanna è stata conferata anche per gli imputati Carmine Cerrato, Carmine Esposito, Mario Ferraiuolo, Giovanni Illiano, Salvatore Romano, tutti ritenuti a vario titolo orbitanti nella sfera della mala influente nell’hinterland a nord di Napoli, tra Secondigliano, Scampia, Melito e zone limitrofe. Diversa invece la posizione di altri affiliati, per i quali la Suprema Corte ha deciso di annullare parzialmente la sentenza di condanna, stabilendo un nuovo processo d’appello per valutare l’entità della pena.
Tra gli imputati in questione ci sono Raffaele Teatro e Giuseppe Imparato, generi dei boss raffaele Amato e Cesare Pagano, Cosimo Marino, Giosué Belgiorno (classe ’89), Emanuele Daiano, Carmine Caso,Alessandro De Cicco, Attanasio Liguori, Giuseppe Imparato. La difesa (rappresentata, tra gli altri, dagli avvocati Claudio Davino, Celestino Gentile, Emilio Santagata, Saverio Senese, Stefano Sorrentino, Dario Vannetiello) in Cassazione ha puntato a minare le motivazioni della sentenza di condanna di secondo grado in tema di aggravanti e recidiva. Ed è probabile che saranno questi gli argomenti da ridiscutere nel nuovo processo d’appello per i fedelissimi del giovane boss degli scissionisti. Associazione a delinquere di stampo camorristico e associazione finalizzata al traffico di droga sono a vario titolo le accuse contestate. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino