Scudetto al Napoli, si fa già festa dal Lavinaio a Forcella. E ai Miracoli spunta un nuovo murale di Maradona

Riecco festoni, bandiere e palloncini che non si vedevano dall'aprile del 1990

Gli omaggi azzurri in città
Festa, farina... E assolutamente niente forca! Anzi, tanta tanta gioia. Parafrasando il noto motto di epoca borbonica, la città di Napoli si prepara in anticipo al...

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Festa, farina... E assolutamente niente forca! Anzi, tanta tanta gioia. Parafrasando il noto motto di epoca borbonica, la città di Napoli si prepara in anticipo al grande evento, a quello scudetto atteso 33 anni che oggi sembra davvero essere a portata di mano, con la squadra di Spalletti a un distacco siderale sulla seconda a dodici giornate dalla fine.

Una marcia trionfale e una superiorità manifesta quella di Osimhen, Kvaratskhelia e compagni, capace di eludere la proverbiale scaramanzia partenopea e che può permettere di sprigionare anzitempo una gioia attesa troppo a lungo.

La città di Napoli, seppur non dimenticando le sue molteplici problematiche, ha tutto il diritto di sorridere grazie al calcio. E così, dal Lavinaio a Forcella, fino alle più anguste viuzze del centro storico, riecco festoni, bandiere e palloncini che non si vedevano dal maggio del 1990. Non a caso nella zona Miracoli, nella parte superiore del Rione Sanità, è spuntato oggi un nuovo murale di Maradona, l'angelo custode del possibile terzo titolo della storia azzurra. 

Napoli ha fame. Tanta fame di esultare, in un luogo dove il calcio non è soltanto inteso come uno sport, un passatempo, ma è un motivo di rivalsa sociale. Dopo i fasti dei tempi del Pibe de oro, con due scudetti e una Coppa Uefa che fecero parlare della città partenopea nel mondo, giunsero anni bui fino alla cocente retrocessione del 1998, poi quella beffarda del 2001. Quindi arrivarono gli anni del fallimento e della serie C dal 2004 al 2007, fino alla risalita con Aurelio De Laurentiis presidente e dunque il riaffacciarsi in Champions con Mazzarri, poi Benitez, i secondi posti di Sarri e di Ancelotti, fino all'arrivo di Spalletti che ha dato a una squadra affamata un gioco straordinario.

E così adesso la città - come dimostrano le foto e i video del reportage di Sergio Siano - torna meritatamente a colorarsi di azzurro. Piano piano, pezzo pezzo, fino all'apoteosi che potrebbe arrivare nelle prossime settimane o, in ultima analisi, entro il mese di maggio. 

 

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Il Mattino