Scuola, a Napoli raddoppiano i casi di alunni in fuga dalle aule

Evasione dalle classi, il patto educativo non ha arginato l’abbandono dei banchi

Aule vuote in Campania
Poco meno di un anno fa parlavamo del Patto Educativo per la Città metropolitana di Napoli. Ossia un accordo tra istituzioni, enti locali, arcidiocesi, scuole e terzo...

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Poco meno di un anno fa parlavamo del Patto Educativo per la Città metropolitana di Napoli. Ossia un accordo tra istituzioni, enti locali, arcidiocesi, scuole e terzo settore per il contrasto della povertà educativa, siglato in virtù dei drammatici fatti di cronaca con protagonisti minori e per arginare l’enorme percentuale di dispersione scolastica. Nonostante le buone intenzioni, qualcosa deve essere andato storto, perché le pagine di cronaca ancora fitte di episodi tragici con minori o giovanissimi.

Chi si aspettava almeno un miglioramento della dispersione scolastica, dovrà ricredersi perché oltre ad essere aumentata, in alcune Municipalità evidenzia un vero e proprio fallimento: è il caso della settima che comprende Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno dove nelle primarie c’è il raddoppio percentuale di abbandoni pari al 2,6%, e anche un aumento netto nella secondaria di primo grado pari al 4,2%. Qui in totale ci sono 152 studenti ormai persi. Va molto male anche nella Municipalità 8 (Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia) con 122 studenti che hanno abbandonato la scuola. A Napoli sono dispersi 616 alunni del primo ciclo, a cui dobbiamo aggiungere altri 554 del biennio delle secondarie di secondo grado, cioè entro la scuola dell’obbligo, per un totale di 1.170. 

Gli esiti della rilevazione sulla dispersione scolastica per l’anno 2022/23 pubblicati dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania sono demoralizzanti. A quanto pare le iniziative, i progetti e i milioni di euro investiti per colmare il profondo gap con le altre regioni e l’Europa, non stanno portando i frutti sperati nonostante l’impegno e «le continue interlocuzioni con gli Uffici della Prefettura, della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, con Anci e con il Comune di Napoli, al fine di condividere azioni volte alla prevenzione della dispersione e dell’abbandono scolastico semplificando e innovando la procedura di segnalazione degli alunni inadempienti all’obbligo di istruzione». I dati sono pessimi e i 1.170 studenti dalla primaria al biennio delle superiori finiti nella categoria «inadempienti», cioè hanno abbandonato la scuola nonostante le iniziative pedagogico-educative messe in atto, sono ormai segnalati alle procure minorili e ai servizi sociali. 

Più della metà sono davvero piccoli, cioè alunni dalla prima classe della primaria alla terza media, il cui abbandono precoce degli studi aumenta la povertà educativa che rappresenta uno degli indicatori fondamentali per misurare lo stato di salute del Paese. E i dati possono ancora peggiorare visto che l’aggiornamento è relativo al 31 gennaio e le categorie con i giorni di assenza che li rende a rischio abbandono con numeri molto alti: 1.428 per la primaria e 1565 per le medie. Su di loro bisogna puntare tutti gli sforzi per non perderli definitivamente. 

Analizzando i dati per Municipalità notiamo i risultati di alcune per mitigare l’abbandono scolastico precoce. La Municipalità 5 (Vomero, Arenella) quest’anno conta zero inadempienti alle primarie e alle medie, lo scorso anno ne contava 4 in totale. Chi indossa la maglia nera dei quartieri con maggiore abbandono è la Municipalità 7 con 152 studenti persi per sempre, di cui 78 alle primarie (quasi un raddoppio visto che lo scorso anno erano 43) ossia il 2,6% degli iscritti, e 74 alle medie, ben il 4,2% degli iscritti. Sono 91 gli studenti delle medie inadempienti nella Municipalità 8, a cui si aggiungono i 31 delle primarie, spiccano in negativo poi la Municipalità 2 (Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto, San Giuseppe) con 41 alunni delle primarie (erano 21) e i 39 (erano 8) delle medie nella Municipalità 9 (Soccavo, Pianura) segnale di un crescente malessere sociale.

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Il Mattino