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Tolleranza zero contro evasione e dispersione scolastica. Con una circolare inviata ai sindaci il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, traccia la nuova rotta da seguire sulla scia del Decreto Caivano. Quello che cambia, rispetto al passato, è il tempo di tolleranza tra la segnalazione e la denuncia dei singoli casi. Se prima si arrivava anche ad attendere un mese, adesso il termine è di sette giorni. Del resto i numeri sulla dispersione sono allarmanti. Basti pensare che da controlli eseguiti dai carabinieri in 301 istituti scolastici napoletani sono emersi 324 casi che hanno determinato la segnalazione di 228 genitori. L’incidenza del fenomeno è altissima e si porta dietro conseguenze sempre più gravi sul piano della povertà educativa, del degrado, della devianza. Di qui le nuove modalità di segnalazione degli alunni che risultano assenti dalle aule in maniera prolungata e senza alcuna valida giustificazione. Il prefetto di Napoli ha scritto ai sindaci trasmettendo la lettera dell’Ufficio scolastico regionale e ribadendo che «si raccomanda la puntuale osservanza delle procedure nella piena collaborazione con i dirigenti scolastici». Si rafforza, dunque, l’asse istituzionale tra prefettura, amministrazioni comunali e scuole con l’obiettivo di fare fronte comune e imprimere una stretta a un fenomeno da anni in aumento.
Prefetto, sindaci e dirigenti scolastici si adeguano così alle nuove direttive imposte dal Decreto Caivano. Nella circolare, il prefetto sottolinea come l’Ufficio scolastico regionale per la Campania abbia già aggiornato le indicazioni sulle modalità di segnalazione degli alunni inadempimenti all’obbligo di istruzione, allineandosi alla linea dettata dalla Prefettura nell’ambito delle azioni finalizzate all’inclusione e alla solidarietà sociale, contro il disagio e la devianza minorile.
D’ora in poi i tempi di intervento saranno più rapidi: in sintesi, si monitora la frequenza degli alunni e in caso di più di quindici giorni di assenza non motivata da ragioni di salute o impedimenti gravi, continuativi o anche non consecutivi nel corso di tre mesi, scatterà la segnalazione al genitore. Si attenderà, poi, una settimana: se l’alunno non riprende la frequenza entro sette giorni dalla comunicazione, il dirigente scolastico avvisa entro sette giorni il sindaco affinché questi proceda all’ammonizione del genitore o di chi ne fa le veci medesimo invitandolo ad ottemperare alla legge. In caso di violazione dell’obbligo di istruzione, il sindaco può procedere alla denuncia penale. Nello scorso anno scolastico, dalle scuole primarie di Napoli si sono contate 533 segnalazioni di dispersione scolastica e a fine anno 120 alunni sono risultati inadempienti, e quindi non ammessi alla classe successiva per accumulo di assenze ingiustificate: in percentuali si tratta dello 0,35% sul totale degli iscritti, concentrati soprattutto nei quartieri di Miano, Secondigliano e San Pietro a Patierno dove si è arrivati all’1,25% dei bambini che non hanno frequentato la scuola primaria, parliamo quindi di alunni al di sotto dei dieci anni di età. Per quanto riguarda invece gli studenti adolescenti, i dati relativi alla dispersione nelle scuole secondarie di primo grado hanno fatto registrare a Napoli 729 segnalazioni e 235 alunni inadempimenti a fine anno scolastico, pari allo 0,88% sul totale degli iscritti, in particolare tra Chiaiano e Scampia, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli dove si sono raggiunti picchi dell’1,84%.
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