Napoli, fuga da scuola: ecco il piano del prefetto

«Alunni in fuga, genitori subito ammoniti»

Il prefetto di Napoli Michele Di Bari
Il prefetto di Napoli Michele Di Bari
di Viviana Lanza
Mercoledì 31 Gennaio 2024, 23:01 - Ultimo agg. 2 Febbraio, 09:20
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Tolleranza zero contro evasione e dispersione scolastica. Con una circolare inviata ai sindaci il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, traccia la nuova rotta da seguire sulla scia del Decreto Caivano. Quello che cambia, rispetto al passato, è il tempo di tolleranza tra la segnalazione e la denuncia dei singoli casi. Se prima si arrivava anche ad attendere un mese, adesso il termine è di sette giorni. Del resto i numeri sulla dispersione sono allarmanti. Basti pensare che da controlli eseguiti dai carabinieri in 301 istituti scolastici napoletani sono emersi 324 casi che hanno determinato la segnalazione di 228 genitori. L’incidenza del fenomeno è altissima e si porta dietro conseguenze sempre più gravi sul piano della povertà educativa, del degrado, della devianza. Di qui le nuove modalità di segnalazione degli alunni che risultano assenti dalle aule in maniera prolungata e senza alcuna valida giustificazione. Il prefetto di Napoli ha scritto ai sindaci trasmettendo la lettera dell’Ufficio scolastico regionale e ribadendo che «si raccomanda la puntuale osservanza delle procedure nella piena collaborazione con i dirigenti scolastici». Si rafforza, dunque, l’asse istituzionale tra prefettura, amministrazioni comunali e scuole con l’obiettivo di fare fronte comune e imprimere una stretta a un fenomeno da anni in aumento.

Prefetto, sindaci e dirigenti scolastici si adeguano così alle nuove direttive imposte dal Decreto Caivano. Nella circolare, il prefetto sottolinea come l’Ufficio scolastico regionale per la Campania abbia già aggiornato le indicazioni sulle modalità di segnalazione degli alunni inadempimenti all’obbligo di istruzione, allineandosi alla linea dettata dalla Prefettura nell’ambito delle azioni finalizzate all’inclusione e alla solidarietà sociale, contro il disagio e la devianza minorile. In particolare, l’Ufficio scolastico ha previsto una nuova procedura di segnalazione degli alunni inadempienti, dettando una disciplina uniforme che consente la tempestiva adozione delle misure per la tutela dei minori. L’aggiornamento è scaturito dalla modifica dell’articolo del testo unico in materia di istruzione relativo alla vigilanza sull’adempimento dell’obbligo di istruzione. La nuova normativa prevede tempi più stretti per segnalare casi di evasione scolastica (quindi, casi di minori che non vengono iscritti alla scuola dell’obbligo) e casi di elusione scolastica (casi, cioè, di assenze frequenti, prolungate e comunque ingiustificate che determinano una discontinua frequenza dell’alunno). Attivando l’anagrafe nazionale dell’istruzione, i dirigenti scolastici trasmettono al sindaco, entro ottobre di ogni anno, i dati dei minori regolarmente iscritti presso i propri istituti. Ciascun dirigente scolastico deve quindi verificare la frequenza degli alunni soggetti all’obbligo individuando quelli assenti senza giustificato motivo e, se l’alunno non riprende la frequenza entro sette giorni dalla segnalazione comunicata al genitore, il dirigente scolastico deve avvisare il sindaco affinché proceda all’ammonizione del genitore o di chi ne fa le veci, invitandolo ad ottemperare alla legge. Secondo la vecchia normativa, invece, l’elenco degli inadempienti veniva affisso nell’albo pretorio per la durata di un mese, trascorso il quale il sindaco ammoniva il genitore dell’alunno inadempiente invitandolo ad ottemperare alla legge. Adesso si cambia.

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D’ora in poi i tempi di intervento saranno più rapidi: in sintesi, si monitora la frequenza degli alunni e in caso di più di quindici giorni di assenza non motivata da ragioni di salute o impedimenti gravi, continuativi o anche non consecutivi nel corso di tre mesi, scatterà la segnalazione al genitore. Si attenderà, poi, una settimana: se l’alunno non riprende la frequenza entro sette giorni dalla comunicazione, il dirigente scolastico avvisa entro sette giorni il sindaco affinché questi proceda all’ammonizione del genitore o di chi ne fa le veci medesimo invitandolo ad ottemperare alla legge. In caso di violazione dell’obbligo di istruzione, il sindaco può procedere alla denuncia penale. Nello scorso anno scolastico, dalle scuole primarie di Napoli si sono contate 533 segnalazioni di dispersione scolastica e a fine anno 120 alunni sono risultati inadempienti, e quindi non ammessi alla classe successiva per accumulo di assenze ingiustificate: in percentuali si tratta dello 0,35% sul totale degli iscritti, concentrati soprattutto nei quartieri di Miano, Secondigliano e San Pietro a Patierno dove si è arrivati all’1,25% dei bambini che non hanno frequentato la scuola primaria, parliamo quindi di alunni al di sotto dei dieci anni di età. Per quanto riguarda invece gli studenti adolescenti, i dati relativi alla dispersione nelle scuole secondarie di primo grado hanno fatto registrare a Napoli 729 segnalazioni e 235 alunni inadempimenti a fine anno scolastico, pari allo 0,88% sul totale degli iscritti, in particolare tra Chiaiano e Scampia, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli dove si sono raggiunti picchi dell’1,84%.