Minori senza scuola, a Napoli scoperti 228 casi: genitori denunciati

Fuga dai banchi, allarme dei giudici all'inaugurazione dell'anno giudiziario

L'inaugurazione dell'anno giudiziario
L'inaugurazione dell'anno giudiziario
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Sabato 27 Gennaio 2024, 23:55 - Ultimo agg. 29 Gennaio, 07:27
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Nell’area metropolitana napoletana ogni giorno un minore viene arrestato o denunciato, per questioni legate alle armi, alle risse, alle stese, atti vandalici. A leggere i dati offerti durante l’anno giudiziario, ci sono altri punti degni di nota: aumentano le intercettazioni (ne parliamo nel pezzo a fianco), crescono «in modo esponenziale» i reati da codice rosso contro le donne; ci sono ben 228 genitori denunciati per la fuga dai banchi dei loro figli. Vediamo i punti critici del distretto.

Nella consueta relazione del presidente di Corte di Appello Eugenio Forgillo emerge un dato su tutti: «Sono stati deferiti alla autorità giudiziaria 228 persone esercenti la potestà genitoriale», che evidentemente non hanno tutelato i loro figli, che non sono risultati presenti tra i banchi. Grazie alle primissime segnalazioni giunte sulla piattaforma dell’ufficio regionale, sono stati i carabinieri della Legione Campania ad intervenire per identificare i responsabili della dispersione scolastica. Blitz in oltre 300 scuole (in particolare nel Napoletano e nel Casertano), con 228 genitori (o titolari della potestà genitoriale) che sono stati deferiti all’autorità giudiziaria. È un passo verso la risoluzione del problema - fanno capire i magistrati - ma non la risoluzione dell’intero fenomeno, anche alla luce dei dati in archivio negli ultimi anni: fino al 2022, il trend di fine anno scolastico era di 2000 alunni via dalle classi, destinati a un futuro lontano dalla scuola.

Ora, con il monitoraggio in tempo reale, la tendenza sembra essere invertita. 

Ma il tema dell’emergenza giovanile, viene affrontato anche in altri punti della relazione del presidente di Corte di Appello. Al di là dei numeri, le informative raccolte dal presidente Forgillo parlano chiaro. Stese, agguati, look. Proviamo a seguire il ragionamento di Forgillo: viene segnalata la «ricerca di una legittimazione carismatica fatta di ostentazione di simboli, come la barba accentuata, tatuaggi particolari in vista, utilizzo dei social, per evidenziare con essi la appartenenza ad un gruppo». Poi il capitolo delle stese, in uno scenario metropolitano di recente segnato dagli oltre ottanta colpi esplosi in corso Lucci: «Azioni di fuoco in pubblica via in prossimità di abitazioni di esponenti dei gruppi avversari che servono ad alimentare carisma contro i gruppi rivali». Ma c’è un’analisi territoriale del fenomeno delle scorrerie armate, reato che - bene ricordarlo - è stato oggetto di una riforma con il cosiddetto «decreto Caivano», che punta ad inasprire le pene per chi si rende responsabile delle cosiddette stese. Partiamo dai dati della Questura: «Sul territorio della Provincia, dal primo gennaio al 15 dicembre del 2023, i minori arrestati sono stati 71 e i denunciati 270, per un totale di 341 minori, con una media di un minore arrestato/denunciato ogni 24 ore circa». 

 

Vediamo invece quali sono i quartieri maggiormente a rischio, alla luce dei report a cavallo tra il 2022 e il 2023: «Per l’anno 2022, si segnala un maggior numero di stese in centro piuttosto che in provincia. Nel secondo semestre del 2022, rispetto a quello precedente, in città c’è stato un incremento degli episodi nell’area di Ponticelli e di San Ferdinando, una situazione stabile nel quartiere di Pianura, un decremento nel quartiere di Montecalvario (zona diventata teatro della movida notturna)». Conviene a questo punto uscire dalla logica meramente numerica e ricordare che, lo scorso 23 maggio, nel corso di una stesa, è rimasta gravemente ferita alla testa una bambina di 10 anni (miracolosamente salvata dal lavoro dei medici del Santobono). 

Cresce la frontiera dei reati telematici, segnalati sequestri e denunce, soprattutto per quanto riguarda le frodi al bilancio nazionale e comunitario: sequestri per circa 258 milioni di euro. Nel settore dei pubblici incanti sono risultati oggetto di assegnazione irregolare somme per 28 milioni di euro. Il presidente Forgillo ha evidenziato inoltre come «il tema dell’abuso di ufficio costituisca una consistente parte delle indagini delle forze dell'ordine in questo territorio», ponendosi in modo critico nei confronti del progetto di riforma che punta ad abolire questo tipo di reato.

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È stata la sua prima volta a Castelcapuano, per il Procuratore di Napoli Nicola Gratteri. Chiara la sua analisi sul fenomeno camorra: «Ho visto qui a Napoli che ci sono vari livelli di camorra, quella che si ammazza per controllare duecento metri quadri, quella nella imprenditoria e quella del dark web. Ci sono tre livelli di camorra, bisogna rispondere a queste scenari. Quanto alla prima (quella delle stese, ndr), punta a controllare il territorio, ma non mi pare che stiano vincendo, a partire da dato su tutti. Sul piano numerico tantissimi fatti di sangue sono stati scoperti da forze dell’ordine di primissimo piano».

È uno dei fenomeni criminali in crescita, a proposito del traffico di sostanze stupefacenti. Lo scorso anno, a Napoli, si è registrata un’impennata di reati legati agli stupefacenti. È ancora uno dei punti della relazione del presidente della Corte di appello, a proposit delle contestazioni per associazione per produzioni e traffico di droga: in sintesi, in dodici mesi sono aumentate del 50 per cento. Per i reati predatori rilevante è la crescita in termini percentuali dei casi di furti di automezzi carichi di derrate alimentari (+240 per cento) mentre le rapine in banca sono aumentate del 29,55 per cento.

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