Giorno della memoria, il rabbino di Napoli: «Anche qui gravi atti di antisemitismo»

Lo sfogo a margine degli avvenimenti per la Shoah

Al centro il rabbino di Napoli Cesare Moscati
Al centro il rabbino di Napoli Cesare Moscati
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 26 Gennaio 2024, 23:01 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 15:06
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«Anche a Napoli portare simboli ebraici, come la kippah e la stella di David, è diventato un pericolo. Alcuni ebrei della nostra comunità sono stati minacciati, per fortuna solo verbalmente e non fisicamente». Alla vigilia della Giornata della Memoria le parole pronunciate dal rabbino della Comunità Ebraica napoletana, Cesare Moscati, assumono un sapore amaro e inquietante. E fanno molto rumore.

La dichiarazione resa all’agenzia Ansa provocano allarme, e sono in molti a cercare di approfondire il senso di questa denuncia. Inutilmente, però: perché ieri per Moscati è stata una giornata intensissima, densa di appuntamenti culminati nel primo pomeriggio con la visita del prefetto di Napoli, Michele Di Bari, nella sinagoga di via Cappella Vecchia come segno di omaggio a tutta la comunità.
Parlare con Moscati, dopo il lancio di agenzia che ha destato stupore e preoccupazione non soltanto per gli ebrei che vivono in città, è stata un’impresa ardua.

Nel pomeriggio è iniziato lo “shabbat”, il giorno di celebrazione e di preghiera che impone agli osservanti il divieto di ogni attività che non sia il raccoglimento e le letture dei testi sacri, compreso quello di rispondere al telefono. 

Poi però rav Moscati chiarisce il senso del suo discorso: «Temo che le mie parole, pronunciate a margine di uno degli appuntamenti previsti oggi (ieri, ndr) in occasione delle cerimonie per la Giornata della memoria siano state amplificate. È vero, registriamo un clima generalizzato e diffuso di nuovo antisemitismo. Anche a Napoli, come in molti altri luoghi. Ma questo non significa che nei confronti di qualche componente della comunità siano state mosse minacce dirette».

 

Anche fonti molto vicine al “rav” interpellate dal nostro giornale spiegano che Moscati avrebbe ridimensionato la portata dell’intervento, spiegando di aver percepito sì, anche a Napoli, un velato clima di ostilità nei confronti di chi indossa il classico copricapo “a cupola”, escludendo tuttavia minacce dirette a persone di religione ebraica. Tuttavia il caso c’è tutto: perché se a esprimere un marcato disagio e a parlare di cappa di clima pesante sugli ebrei è un rabbino stimato e preparato come Cesare Moscati, allora vuol dire che l’aria si sta probabilmente facendo davvero brutto. E naturalmente la guerra e tutta la situazione mediorientale non aiutano a creare le condizioni per una distensione. 

 

La situazione è allarmante anche a livello internazionale. Alla vigilia del Giorno della Memoria, le scritte “W Hitler”, “Fuck Israele”, “Zionist are not welcome” stanno comparendo in ogni angolo d’Europa. Ieri alcune di queste sono comparse sul murale - che rappresenta I Simpson come deportati - accanto al memoriale del Binario 21 a Milano ricordano che l’antisemitismo è tutt’altro che un ricordo di un passato buio. Anzi, dopo l’attacco dei terroristi di Hamas a Israele e la guerra a Gaza l’onda antisemita cresce in tutto l'Occidente. Con un record inquietante in Francia, dove gli atti antisemiti crescono del 1000%. Ma è allarme anche in Italia. Dal 7 ottobre è stato registrato un “netto incremento di episodi di antisemitismo: 135 su tutto il territorio nazionale fino al 31 dicembre, tra scritte sui muri, striscioni anti-Israele, cori durante cortei , danneggiamenti, imbrattamenti, insulti. Sono state deferite all'autorità giudiziaria 42 persone ritenute presunte responsabili di questi episodi”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi

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Se ci fosse ancora bisogno di conferme, allora basta consultare i dati dell’Osservatorio sull’antisemitismo, che fornisce online dati aggiornati riconducibili all’Italia e all’Europa. Minacce, insulti, scritte oltraggiose, vandalizzazioni: sono molti, e già troppi, i casi registrati (sui quali indagano le Digos italiane). Gli ultimi episodi, ieri, nella zona della Stazione di Milano (“Ebrei letame”) a Venezia (“Siete peggio dei nazisti”), e addirittura - online - un dibattito sul conflitto di Gaza organizzato da una nota sigla neonazista.

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