Manfredi, patto con il Pd: «Ora il campo largo anche alle regionali»

Il sindaco di Napoli incontra Misiani e Sarracino

Gaetano Manfredi con Vincenzo De Luca
Gaetano Manfredi con Vincenzo De Luca
Mercoledì 13 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 14 Marzo, 07:21
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«L'orientamento è due blocchi», ragiona il sindaco Gaetano Manfredi riferendosi allo scenario delle prossime elezioni. Da un lato il centrodestra, dall'altro il campo largo che l'ha eletto nel 2021 aprendo una stagione di alleanze tra il Pd, l'M5s e i moderati. E non a caso, da settimane, ben prima delle regionali in Sardegna e Abruzzo, l'ex ministro non lesina sul lavoro di costruzione di uno schieramento ampio. A cominciare proprio dalle prossime regionali in Campania (dove De Luca già scalpita per il terzo mandato). E se i vertici nazionali del Pd, nelle scorse ore, non hanno fatto mancare il loro appoggio nei dissidi tra il sindaco e il governatore De Luca, ora proprio Manfredi si aspetta altro. Cosa? Che sia Giuseppe Conte, l'ex premier e capo dei grillini, a dare un messaggio forte in questo senso. Sinora, infatti, Conte ha preferito non prendere posizioni sugli scenari all'ombra del Vesuvio. Non una parola contro il governatore De Luca di cui era nemico (e i suoi in Regione sono all'opposizione) ma nemmeno qualcosa sul primo cittadino su cui dato un contributo diretto ad eleggerlo. E quale migliore occasione se non sabato quando Conte sarà a Napoli (ore 11 a Santa Maria La Nova) per presentare con i suoi consiglieri campani una proposta di contributo regionale per i cittadini più poveri. Ed a presentare l'iniziativa grillina, in cui verrà chiesto un esborso di palazzo Santa Lucia, sarà proprio il sindaco Manfredi con il vicepresidente della Camera Sergio Costa e la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone. Una consistente pattuglia grillina che vede anche l'ex presidente della Camera Roberto Fico, il più duro e tra i primi ad esporsi in favore di Manfredi nello scontro diretto con De Luca nei giorni scorsi. 

L'altro giorno invece è stato il Pd, con Antonio Misiani e Marco Sarracino, rispettivamente commissario campano del Pd e parlamentare (ma entrambi fedelissimi della Schlein), a incontrare il sindaco e schierarsi con lui.

Un attestato di stima e vicinanza, se pure ve ne fosse bisogno, verso Manfredi. Che, ieri cerca di minimizzare con un «non c'è necessità di alcuna blindatura». Un modo, conoscendo il carattere di Manfredi, a mantenere la stessa distanza (o vicinanza se volete) rispetto tanto al Pd, quanto all'M5s. E per spingere Conte, vedremo sabato, a dire qualcosa verso il primo cittadino e il campo largo che guida a palazzo san Giacomo.

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«Noi abbiamo un'esperienza amministrativa che è stata la prima in Italia che ha visto al governo quello che adesso viene definito campo largo, che è molto solidale, con cui stiamo portando avanti un programma di governo anche innovativo», spiega ieri l'ex ministro. Poi aggiunge, rispetto all'incontro con i dirigenti dem: «Questo a me fa piacere perché significa che le forze politiche che si sono impegnate in questa esperienza stanno lavorando nella giusta direzione». La stessa coalizione anche alle prossime regionali? «Credo che ormai l'orientamento a livello nazionale è che ci siano due blocchi. Anche adesso - chiude - l'esperienza in Sardegna e in Abruzzo ha dimostrato che quando c'è una elezione maggioritaria a turno unico, il meccanismo elettorale porta una polarizzazione tra i due blocchi». 

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