Elezioni regionali Campania, De Luca vede Calenda per il terzo mandato

Faccia a faccia top secret a palazzo Santa Lucia: il mediatore è Sommese

Carlo Calenda e Matteo Renzi
Carlo Calenda e Matteo Renzi
di Adolfo Pappalardo
Sabato 29 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 20:29
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Potrebbero agitarsi le acque campane di Azione, il partito di Carlo Calenda. Complice un riavvicinamento dell'ex ministro con il governatore Vincenzo De Luca suggellato da un vertice a Santa Lucia, due mattine fa. Incontro durato un'ora e tenuto assolutamente riservato. A cominciare da Calenda stesso che non ne avrebbe fatto parola nemmeno con la presidente del suo partito, l'ex ministro Mara Carfagna, creando quasi sicuramente malumori ancora tutti da venire. Anche perché appena agli inizi di luglio, alla convention del partito proprio Napoli, Calenda aveva tenuto a marcare le distanze da De Luca: «Il terzo mandato non cambia la vita di nessuno. Come arrivare alla fine di questo mandato ci interessa», diceva. Ancora più dura la Carfagna: «Questa gestione merita un giudizio severo che debba invocare discontinuità piuttosto che continuità». Epperò l'arrivo a Santa Lucia del leader di Azione sembra aver mezzo il sigillo proprio sull'ok ad un nuovo quinquennio di De Luca senza che però nel partito, a cominciare dai suoi vertici, si sia mai fatta una discussione o una valutazione politica condivisa sul tema. 

Due mattine fa l'incontro officiato da Sommese, padre e figlio arrivati in anticipo.

Il primo ex assessore regionale di Caldoro, il secondo coordinatore campano del partito e consigliere regionale graniticamente deluchiano. Poi l'arrivo di Calenda, venuto appositamente da Roma per il faccia a faccia accompagnato da una funzionaria del suo partito. Contenuti dell'incontro ovviamente riservati ma sono in molti a giurare come il perno principale sia stato il terzo mandato dell'ex sindaco di Salerno alla Regione ed eventuali appoggi di quest'ultimo in vista delle prossime Europee per partito dell'ex ministro (mentre nel Pd si accendono i veleni perché divide l'ipotesi di una candidatura a capolista della segretaria Schlein in tutte le circoscrizioni). Il sigillo, ovviamente, sarebbe un via libera di Calenda a De Luca per continuare il suo percorso a Santa Lucia. Nonostante appena ad inizio mese proprio lui ai cronisti aveva fatto intendere chiaramente uno stop ai sogni deluchiani. O, comunque, che non era ancora il tempo per parlarne.

Anche perché nel partito era questa la linea stabilita: non avanzare e rimandare al momento opportuno ogni ulteriore valutazione su da farsi in vista delle prossime regionali che sono tra quasi tre anni. E invece quello di Calenda sembra più un blitz solitario che ora apre nuovi scenari e che spiazza anche una buona parte del suo gruppo dirigente. A cominciare dalla presidente Carfagna. 

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E acuendo, con evoluzioni future, anche una divisione netta che c'è da tempo in Azione campana. Tra chi è posizionato già e senza indugi su De Luca e il terzo mandato (a cominciare dal coordinatore Giuseppe Sommese e dall'europarlamentare Ferrandino) e chi è freddo se non proprio ostile: come Carfagna e il suo gruppo o un ex democrat come Peppe Russo. Vedremo ora cosa accadrà nel partito di Calenda. Mentre il governatore De Luca, dal canto suo, in questo modo si mette in un punto di forza anche rispetto al suo partito, il Pd, con cui è in perenne scontro. Proprio sul terzo mandato rispetto al quale la segretaria non intende concedere aperture. 

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