Pnrr, De Luca e Manfredi guidano la protesta del Sud: «Spostati fondi per gare e progetti già avviati»

Dal Sud è un coro di no dopo la rimodulazione del Pnrr

Il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Gaetano Manfredi
Il governatore Vincenzo De Luca e il sindaco Gaetano Manfredi
di Adolfo Pappalardo
Sabato 29 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 20:29
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«Progetti a rischio». Dal Sud è un coro di no dopo la rimodulazione del Pnrr prospettata dal governo. Non solo la politica, in testa il sindaco di Napoli Manfredi, il governatore della Campania De Luca e gli esponenti del Pd e dell'M5s, ma anche le associazioni di categoria. A cominciare dai costruttori pugliesi: «Così sono a rischio progetti per 600 milioni solo in questa regione». 

«Sono rimasto veramente molto colpito da questa decisione, che non era stata neanche negoziata con i Comuni, di uno spostamento di risorse su progetti su cui già sono state fatte le gare, con molti cantieri già aperti, con la giustificazione che non si finivano le opere in tempo quando poi, mentre queste opere erano cominciate, le altre su cui si sono spostati i soldi non si sono neanche pensate», dice il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi. «Poi c'è anche questa idea di spostare questi finanziamenti dei Comuni sui Fondi di sviluppo e coesione.

In realtà significa sottrarre - accusa l'ex ministro - 13,5 miliardi di euro alle necessità dei cittadini». E rischiano i progetti, elenca Manfredi, di riqualificazione di Scampia e Taverna del ferro: «Due interventi di cui abbiamo già fatto i progetti, sono state assegnate le gare e partiranno i lavori dopo l'estate, assolutamente in linea con tempi e i requisiti del Pnrr». 

Più duro il governatore Vincenzo De Luca nel corso della sua consueta tribuna settimanale sui social. «Dopo un anno abbiamo una proposta di modifica del Pnrr: taglio di 16 miliardi di euro con l'eliminazione di una serie di opere soprattutto nel campo dell'assetto idrogeologico e della viabilità che a giudizio del governo non si realizzano entro il 2026», spiega l'ex sindaco di Salerno prima di lanciare fendenti direttamente al ministro Fitto: «Come si è giustificato il governo? Che si troveranno i soldi da altri capitoli finanziari, dal fondo di Sviluppo e Coesione, cioè da risorse destinate al Sud e all'edilizia ospedaliera che vengono tagliate per essere spalmate sul piano nazionale, dunque non al Sud. Dunque è una prima rapina clamorosa di risorse destinate al Mezzogiorno».

«Un disastro di proporzioni inimmaginabili», secondo De Luca che striglia anche l'opposizione denunciando «le performance di qualche ministro di questo fantastico governo le cui esibizioni sono accompagnate da prestazioni altrettanto fantastiche da parte dell'opposizione». 

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«Il Pnrr è la più grande occasione di sviluppo per il nostro paese dal dopoguerra ad oggi, ma al governo sembra che non l'abbiano capito. C'è un tema di incapacità ma alla fine noi riteniamo anche e forse soprattutto di avversità ideologica», attacca invece, intervenendo ieri in Aula, il deputato e responsabile Sud del Pd Marco Sarracino che sta contattando i sindaci del Napoletano per stilare un report dei progetti a rischio. «Questa pericolosa operazione di definanziamento è uno schiaffo per il Sud, che in realtà dovrebbe essere il cuore pulsante del Pnrr», dice invece Mariolina Castellone vicepresidente del Senato dell'M5s. 

«La rimodulazione del Pnrr governo potrebbe definanziare parte dei 600 milioni di euro che i comuni della Puglia hanno già impegnato per progetti di rigenerazione urbana», è il timore di Gerardo Biancofiore, leader dei costruttori pugliesi che snocciola i dati. A rischio infine le riqualificazioni dei beni confiscati ai clan (75 progetti nella sola Campania). «Una scelta grave che annulla il più grande investimento su questi beni degli ultimi 40 anni», è invece l'allarme di Libera. «Quel che sta accadendo certifica la grande confusione del governo rispetto a questa partita così importante, serve subito un rimedio», è la preoccupazione invece del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci mentre il collega di Matera, il grillino Domenico Bennardi, attacca: «Una beffa oltre che un danno. Questo governo guarda con scarso interesse ai territori, specialmente del Sud. Perché il Pnrr serve proprio a recuperare le criticità infrastrutturali oltre che sociali del Mezzogiorno».

«Abbiamo ricevuto rassicurazioni sui fondi destinati ai progetti portati avanti, compreso quello per la riqualificazione della Costa Sud. Quella del Pnrr per questa amministrazione è una sfida importante e sulla quale stiamo impiegando il massimo sforzo, come dimostra il fatto che il Comune stia portando avanti i vari progetti nei tempi richiesti dal Pnrr», dice invece il sindaco di Palermo di centrodestra Roberto Lagalla

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