Edmondo Cirielli viceministro degli Esteri: «Pronti per la spallata in Regione Campania, stop al sistema De Luca»

«Fdi può mettere in campo il ministro Sangiuliano, potrei dovermi candidare io»

Edmondo Cirielli
Edmondo Cirielli
di Giovanna Di Giorgio
Domenica 6 Agosto 2023, 09:00
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«Se in due anni e mezzo non completiamo queste opere, verranno definanziate dall'Ue. Però, siccome nel frattempo sono state fatte le gare d'appalto, le Regioni dovranno trovare un finanziamento per coprire quello che non hanno realizzato. Quindi sono stati tagliati gli interventi che era matematico che non si sarebbero realizzati nei tempi previsti dal Pnrr». Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, taglia corto sugli attacchi per il taglio ai fondi del Pnrr arrivati, tra gli altri, dal deputato dem Piero De Luca e dal sindaco di Salerno. «Non hanno grande autonomia politica. Sono ventriloqui del governatore De Luca che, probabilmente, ha vergogna di dire cose inesatte dal punto di vista normativo».

Ci spieghi meglio.
«Molti di questi progetti potevano essere finanziati negli anni passati con fondi Fsc.

Sono stati inseriti e mai realizzati in tanti anni. Non si capisce come possano essere appaltati e realizzati in due anni e mezzo. È una polemica risibile dal punto di vista normativo ma anche sul piano concreto dell'attuazione. In realtà, il Pnrr è stato gestito male dal governo precedente. Anche le Regioni e alcuni Comuni hanno fatto la loro parte».

A proposito di governo precedente, De Luca ha criticato anche quello.
«De Luca critica tutti tranne De Luca. In questo è coerente, non fa discriminazioni. La verità è che lui scarica di fronte all'opinione pubblica la colpa dei suoi fallimenti sempre su altri, non guarda l'appartenenza politica».

Con questa tattica può sperare nel terzo mandato?
«De Luca è il miglior candidato per il centrodestra. Da questo punto di vista, faccio il tifo per lui. Però...»

Cosa?
«Comprendo le motivazioni della Schlein e della sorta di make up che sta facendo. Per darsi nuova verginità politica, il Pd ha bisogno di capri espiatori. De Luca è perfetto perché è andato agli onori della cronaca per vicende, come quella della frittura di pesce, che hanno dimostrato agli elettori che il Pd si è ampiamente sorretto grazie al clientelismo».

Al di là di De Luca, che pensa del terzo mandato?
«Giuridicamente posso capire chi dice che crea un sistema feudale consentendo a uno di governare 15 anni. Il tema esiste, il dibattito si può aprire. Non sarei per dire no e basta».

Il centrodestra sta cercando il suo candidato?
«Non ci abbiamo messo ancora testa, mancano almeno due anni e mezzo».

In Campania Fdi ha uno zoccolo duro per rivendicare la candidatura.
«Alle ultime elezioni politiche abbiamo avuto un trionfo, però abbiamo fatto il primo partito anche alle ultime regionali quando Fdi non era così forte a livello nazionale e Fi e Lega erano più forti di noi. Il candidato presidente era di Fi, e questo trascina il partito del presidente».

Quindi?
«La Campania la chiederemo con forza. Poi è evidente che se dovesse uscire un candidato straordinario di altri partiti o della società civile...».

Trattandosi di Sud, immagino non della Lega...
«Se facciamo una questione di numeri tocca a Fdi, se la facciamo di persone vediamo quali vengono messe in campo. Fdi ne può mettere molte. Può mettere in campo il ministro Sangiuliano, potrei dovermi candidare io».

Lo farebbe?
«Ripeto, potrei dovermi candidare io. Sono contento di fare il vice ministro degli Esteri e mi piacerebbe, nella prossima legislatura, fare di nuovo il vice ministro degli Esteri. Però noi i nomi di partito li abbiamo. Potrei citare anche altri parlamentari di valore, ma dico me e Sangiuliano, due persone di governo che hanno uno spessore, che vogliono fare entrambe gli uomini di governo. Ma credo che dobbiamo esplorare anche al di fuori della politica, nella società civile, nel mondo delle istituzioni, possiamo trovare nomi di qualità».

Insomma, se necessario, lei c'è.
«Non la metto così. Essere presidente di Regione sarebbe un onore per me e per Sangiuliano. Però stiamo facendo un altro lavoro e siamo anche apprezzati, è giusto continuare a fare quello».

Viste le vostre critiche alla gestione De Luca, sarebbe una sfida importante.
«Criticare la gestione De Luca è sparare sulla croce rossa. Non c'è un settore dove le cose vanno bene. La situazione più disastrosa è quella sanitaria: la gente tocca con mano. De Luca si vanta di aver ridotto i debiti: è vero, lo ha fatto riducendo la Campania come Lea all'ultimo posto d'Italia. È facile risparmiare facendo macelleria sociale e tagliando i servizi. Tutto questo certifica un fallimento. Non c'è una cosa che funzioni, è tutto fermo. Sono bravi a presentare plastici d'idee che si realizzeranno nel prossimo secolo».

Che mi dice della gara per il Ruggi?
«Uno scandalo che mostra che un altro dei problemi gravissimi della Regione Campania è la trasparenza. Il consigliere regionale Carpentieri e il senatore Iannone hanno fatto delle interrogazioni. Io sono al governo e non posso, ma l'avrei fatta perché cambiare le carte in tavola durante una gara per un appalto così importante rappresenta un vulnus. Spero che la magistratura apra un'inchiesta». 

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