Salerno, Martusciello risponde a Cirielli sulle candidature alle Regionali: basta fughe in avanti

Il coordinatore campano di Forza Italia rilancia il modello di coalizione che fu realizzato da Antonio Rastrelli: ma pensiamo prima alle Europee

Fulvio Martusciello
Fulvio Martusciello
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 11 Dicembre 2023, 06:40 - Ultimo agg. 07:37
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«Basta fughe in avanti: per le regionali, lo ribadisco agli alleati, se ne discute, il giorno dopo le Europee, al tavolo della coalizione di centrodestra», avverte Fulvio Martusciello, capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo e coordinatore campano del partito. 
Ce l’ha con il viceministro Edmondo Cirielli ed Fdi che hanno opzionato la candidatura per la Campania. 
«Era un’assemblea provinciale del partito e fa parte delle conseguenze di queste assemblee fare rivendicazioni davanti ai militanti. Non voglio polemizzare ma dico a tutti gli alleati di non fare fughe in avanti. Anche perché non è la prima volta che accade: Claudio Durigon, commissario campano della Lega in una recente riunione con i suoi ha fatto lo stesso. Ora basta».
Tensioni nel centrodestra?
«Affatto ma le regionali e la candidatura alla presidenza non sono un tema all’ordine del giorno. Se ne parlerà a tempo dovuto e nello spirito di coesione che ha caratterizzato finora l’alleanza dei partiti di centrodestra. E faremo scelte in anticipo e in accordo per evitare gli errori del passato che ci hanno portato verso le sconfitte». 
Ad oggi però non si trova l’accordo tra voi per le prossime regioni al voto come Sardegna e Basilicata.
«Lo troveremo senza alcuna frizione, sono fiducioso. D’altronde governiamo la maggioranza delle regioni, solo 4 sono in mano al centrosinistra, e non faremo scelte avventate. Avendo come orizzonte le Europee, subito dopo le regionali. A cominciare dalla Campania».
I nomi che circolano sono quelli di Cirielli e Sangiuliano, entrambi di Fdi.
«Nomi di spessore, sia chiaro ma è presto parlarne ora».
Anche perché, dica la verità, Fi sogna la candidatura al vertice di palazzo Santa Lucia.
«Forza Italia in Campania rimane il primo partito della coalizione e siamo in una fase di grande crescita. Ma, ripeto, oggi è troppo presto per parlarne: concentriamoci sulle Europee. Poi inizieremo la battaglia per far voltar pagina alla Campania dopo questo pessimo decennio deluchiano».
Una volta disse che avrebbe votato una eventuale legge sul terzo mandato presentata da De Luca: conferma?
«Può votare anche una legge sul quarto o sul quinto mandato, tanto vinceremo noi. Comunque bisogna capire se davvero lo farà andando contro la norma nazionale quadro che si sta per varare. Comunque il suo ciclo politico è finito e ci lascia una regione allo sfascio. Dai trasporti alla sanità sino all’agricoltura. Basta guardare alla Circumvesuviana dove il suo direttore generale è impegnato a scrivere fondi di geopolitica sui giornali piuttosto che far funzionare i treni mentre per il comparto agricolo la Regione sta riuscendo a creare danni enormi a un settore come quello bufalino. Sulla sanità, infine, non dico nulla: bastano i numeri che certifica l’Agenas e solo De Luca si ostina a smentire». 
Nel frattempo lui è già in campagna elettorale.
«La faccia pure ma è inutile. I campani vogliono voltare pagina ed essere governati dal centrodestra».
Nomi?
«Il nostro modello è Antonio Rastrelli, un uomo delle istituzioni capace di coinvolgere e far crescere gli esponenti della sua giunta diventati poi classe dirigente di questo Paese. È questo a cui dobbiamo mirare perché nella Campania del centrosinistra c’è una desertificazione proprio di classe dirigente. Bastava essere ieri sera (due sere fa, ndr) al San Carlo alla prima della Turandot. Mi guardavo in giro e non c’era né il sindaco di Napoli, nessun assessore della città metropolitana, né regionale. Tutti fantasmi istituzionali». 
Cosa vuole dire con questo?
«Napoli è una città senza guida amministrata da un sindaco che non la vive. Perché solo chi non vive a Napoli può autorizzare un mercato della Coldiretti a piazza Municipio bloccando totalmente la città. Ma i turisti da cosa dovrebbero essere attratti? Da patate e friarielli? Eventi del genere vanno fatti altrove per dare vita ad altri luoghi di Napoli». 
Lei ovviamente sarà ricandidato alle Europee.
«Certo. Io e tutti gli uscenti ci saremo ma la novità saranno i nomi nuovi per dare un reale contributo. Perché non bisogna aver paura di aprirsi all’esterno. Lo dimostrano i congressi di Fi che rendono il partito ora scalabile per chiunque».


Per la prima volta dopo la scomparsa del Cavaliere.
«La sua eredità è responsabilizzare la classe dirigente. Lo faremo proprio da gennaio con i congressi in Campania. Una settimana prima, però, ci sarà una sorta di congresso delle idee con Antonio Tajani: una manifestazione aperta ad imprenditori, sindacati ed esponenti della società civile campana.

Anche loro daranno un contributo per il programma elettorale per le regionali». 

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