Melito: canoni non versati, sequestrata palestra a ex olimpionico

La struttura ridata alla scuola elementare

La palestra della Wrestling Liuzzi
La palestra della Wrestling Liuzzi
Mercoledì 31 Gennaio 2024, 17:58 - Ultimo agg. 1 Febbraio, 13:09
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 Avrebbe occupato per anni la palestra della scuola elementare senza mai versare i canoni e non permettendo agli alunni l'utilizzo. Oggi, è scattato il sequestro per la palestra utilizzata dalla Wrestling Liuzzi, società dilettantistica del Rione 219 di Melito di Napoli gestita da Michele Liuzzi, che da atleta ha partecipato alle Olimpiadi di Atlanta, e che oggi è allenatore della Nazionale juniores di lotta. Personale del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Napoli ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo d'urgenza, emesso dalla Procura di Napoli Nord. I sigilli sono stati apposti dai finanzieri alla palestra del 2 Circolo "Giovanni Falcone" di Melito di Napoli.

"Il provvedimento - si legge in una nota a firma del procuratore Maria Antonietta Troncone - scaturisce dal perdurante inutilizzo della struttura da parte dell'istituto d'istruzione, a causa delle condotte dell'associazione sportiva dilettantistica (a cui era stato concesso I'uso, con apposita convenzione stipulata a ottobre 2016 e successivamente prorogata), che ha attrezzato la palestra in modo da renderne impraticabile l'utilizzo per le prioritarie finalità didattiche connesse all'attività motoria degli alunni frequentatori, privilegiando in via esclusiva la pratica delle attività sportive di propria pertinenza".

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Secondo quanto si apprende, oltre ad aver messo in rilievo l'utilizzo esclusivo della struttura da parte dell'associazione, le indagini hanno evidenziato che ciò risaliva ad un periodo antecedente la stessa concessione (gennaio 2009), per cui non sarebbero mai stati corrisposti i canoni previsti per regolamento comunale, destinati a coprire le spese per le utenze (che invece rimanevano interamente a carico del Comune).

L'affidamento è stato prorogato di anno in anno sino al luglio 2022, allorquando è intervenuta, una formale ordinanza di sgombero, rimasta inesitata in quanto l'associazione ha continuato a disporre del bene pubblico. Tali evidenze hanno indotto la Procura di Napoli Nord ad adottare un provvedimento di sequestro del bene per il reato di occupazione abusiva, eseguito dalla guardia di finanza.

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