Scuole aperte a Napoli, prima campanella per i bambini delle elementari: «Riprendere in presenza è fondamentale»

Istituto Comprensivo Statale G. Nevio
Stamattina sono tornati a seguire le lezioni in presenza gli alunni della scuola dell'infanzia, delle elementari e della prima media. Alle 8 suona la prima campanella...

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Stamattina sono tornati a seguire le lezioni in presenza gli alunni della scuola dell'infanzia, delle elementari e della prima media. Alle 8 suona la prima campanella dell'Istituto comprensivo statale Nevio e i genitori sono stati ben felici di riaccompagnare i propri figli tra i banchi di scuola. 

Si respira un bel clima: «Siamo abbastanza sereni, più delle altre volte», dichiarano alcuni genitori che si sentono tranquillizzati anche dall'idea che il 90% del personale scolastico in Campania sia stato vaccinato contro il Coronavirus. La preside dell'istituto Nevio, Maria Loreto Chieffo, sottolinea la messa in sicurezza degli studenti: «La scuola segue un protocollo di sicurezza per quanto riguarda i comportamenti, l'utilizzo dei dispositivi, ed anche il  servizio di pulizie che viene rispettato ed applicato dai collaboratori scolastici. Abbiamo un responsabile per la sicurezza e un medico del lavoro preposto alla sorveglianza sanitaria». 

C'è stata un'efficiente organizzazione per il rientro in classe degli alunni della scuola primaria, dell'infanzia e per la prima classe della scuola secondaria di primo grado: ingressi su turni divisi in tre fasce orarie (8.00; 8.15 e 8.30) e accessi differenziati in base alle classi di appartenenza. «Mi aspettavo di vedere dei ragazzi gioiosi, con un grande sorriso, invece ho notato una sorta di apatia che spero possano scrollare nel giro di pochi giorni; auspico che avvenga una rifioritura, una rinascita, perché solitamente sono gioiosi e allegri - commenta la preside - Anche i docenti ne risentono: non è la scuola che piace a noi a cui siamo abituati a vivere», conclude. Anche le mamme e i papà presenti stamattina erano ben consapevoli di come impatti in modo benefico la socialità per i rispettivi figli: «Hanno bisogno del contatto con gli  altri bambini, la didattica a distanza è stata necessaria perché non c'era alternativa e riprendere in presenza è fondamentale. I miei bambini erano felicissimi ed emozionati di tornare a scuola. Non vedevano l'ora di rivedere i compagni e le maestre» commenta una mamma. 

Tra i genitori c'è anche chi non si sente ancora del tutto sereno a causa dell'attuale numero di contagi piuttosto alto, e resta dell'idea che sarebbe stato meglio continuare con la dad. Ma non mancano le problematiche che si riallacciano al tema della didattica a distanza; la preside dell'istituto fa presente le complesse problematiche che si riscontrano: «La connessione non è così potente da poter consentire uno streaming diffuso e la didattica ne viene mortificata. C'è bisogno di intervenire dal punto di vista delle infrastrutture, mi riferisco alla fibra ottica e banda larga. I finanziamenti che arrivano dal ministero non sono sufficienti; l'intervento della scuola da solo non basta ed è necessario il supporto dell'ente locale». 

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Il Mattino