«E' assurdo che il presidente del Senato assista a questo scempio civico. La nostra solidarietà va ai residenti del Centro Storico che ogni giorno subiscono...
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L'occasione della visita della seconda carica dello Stato e il suo apprezzamento - la Casellati ha addirittura applaudito l'esibizione - ha scatenato le ire di quanti, invece, vorrebbero l'abolizione del "balcone della canzone" e di quanti non si piegano agli stereotipi - sole, pizza, mandolino e canzoni - che rischiano di affossare definitivamente Napoli. Mentre le librerie e i centri culturali chiudono uno dietro l'altro, infatti, il rischio sempre più concreto è che il capoluogo partenopeo si trasformi da luogo di cultura a luogo di intrattenimento sfrenato e privo di gusto.
«La presidente Casellati - prosegue ancora Esposito - se proprio apprezza questo tipo di esibizione così invadente, si portasse Topolino a Palazzo Madama, oppure, nel suo condominio o, nel condominio dei suoi genitori. Dopo questa esibizione, ci chiediamo come possano più sperare di essere tutelati i residenti, i quali già sono intimoriti dal trascorso turbolento del “cantante” e adesso penseranno che se anche una delle massime istituzione dello Stato lo applaude, non ha più senso sentirsi parte di una comunità, in quanto relegati a ruolo di minoranza inascoltata».
Borrelli negli scorsi mesi ha respinto al mittente ogni accusa ed ha addirittura rilanciato annunciando di essere pronto a chiedere le autorizzazioni al Comune di Napoli per esibizioni in orari "consentiti" e senza sforare il limite dei decibel previsto dalla legge. Una situazione ancora in via di chiarimento che, però, andrebbe gestita non solo dal punto di vista legale-burocratico ma anche - e soprattutto, dal punto di vista dell'immagine di un centro storico sempre più affollato di turisti. Intanto sui social network molti napoletani si sono "accodati" alla vibrata protesta di Esposito, sottolineando che Napoli non è solo canzoni cantate a squarciagola da un balcone ma è anche, e soprattutto, tanto altro.
«Questa è la Napoli che presentiamo - ha poi concluso il presidente del Comitato per la Quiete Pubblica e la Vivibilità Cittadina che non ha mancato un affondo contro il presidente del Senato - una città buona per mangiare una pizza e poi scappare perché invivibile. Napoli viene uccisa dai suoi stereotipi. Complimenti alla Presidente Casellati per la sua sensibilità civica». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino