Sei riunioni su sei andate deserte o quasi. Un vero e proprio record negativo quello che ha fatto segnare oggi la commissione Patrimonio presieduta da Carmine Sgambati che aveva...
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Dopo l'ondata di indignazione da parte dei cittadini e l'annuncio di battaglie legali da parte di Pisani, la politica ha mosso i passi dovuti per fare chiarezza sull'intera vicenda e individuare eventuali responsabilità nella gestione della complessa e delicata vicenda. E qui scoppia l'ennesimo scandalo: su sei riunioni convocate da Sgambati, l'assessore al Patrimonio Alessandra Clemente e la dirigente al Patrimonio del Comune di Napoli non hanno presenziato, rendendo di fatto inutili - oltre che uno spreco di denaro pubblico - le riunioni delle commissioni.
Alla seduta che si è tenuta stamattina, la sesta della "serie", ha presenziato l'assessore al Welfare Monica Buonanno che ha ribadito la sua vicinanza umana alla famiglia di Grazia Resicato e ha sottolineato l'impegno per trovare una soluzione anche per Immacolata Ingangi, altra destinataria della lettera di sfratto inviata a inizio giugno, e per i suoi bambini, pur ribadendo che sugli alloggi di proprietà del Patrimonio - e gli appartamenti di Posillipo rientrano in questa categoria - le responsabilità sono in capo direttamente all'assessore Clemente e alla dirigenza dell'area Patrimonio.
«Noi come assessorato al Welfare - ha spiegato Monica Buonanno - abbiamo diretta competenza sugli alloggi ERP, non sugli alloggi di proprietà del Patrimonio che, per loro natura, seguono una disciplina differente. In ogni caso lo sfratto delle famiglie è fuori discussione, soprattutto perchè esiste una legge dello Stato che blocca ogni procedura fino al 31 dicembre. E' bene ribadire - ha proseguito - che le procedure amministrative devono in ogni caso andare avanti ma come assessorato continueremo a farci carico di questo e di tanti altri casi simili che ci sono in città ma che, forse, non ricevono altrettanta eco mediatica. Stiamo lavorando per cercare una soluzione - continua - ma allo stato attuale tutti gli alloggi di edilizia popolare sono già assegnati. Studieremo eventualmente una soluzione alternativa e confidiamo che i cittadini napoletani riconoscano il lavoro che noi e chi ci ha preceduto sta portando avanti in un settore così delicato».
Ala riunione indetta da Carmine Sgambati hanno partecipato, oltre all'assessore Buonanno, I consiglieri comunali Roberta Giova, Vincenzo Moretto e Rosario Andreozzi. Non sono mancate le "frizioni" tra i componenti della commissione e l'assessore al Welfare, forse unico vero incolpevole di una vicenda che ha fatto e continua a far gridare allo scandalo una città anche per i suoi strascichi.
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Durissima la presa di posizione di Sgambati che ha stigmatizzato l'assenza dell'assessore Clemente - che oggi ha presenziato al tavolo per l'Ordine e la Sicurezza nella IX Municipalità - e della dirigente dell'area Patrimonio. Assenze pesanti che hanno vanificato tutte le riunioni tenute fino ad oggi. «Politica è attenzione, presenza, impegno e intervento - ha commentato - questi ed altri predicati sembrano spariti dall'azione di certi assessori e dirigenti. Per la sesta volta la commissione va deserta. Eppure impegni istituzionali più sacri e prioritari per un amministratore io neppure riesco a immaginarne. Certa politica abilissima con slogan e sorrisi è ormai intollerabilmente incapace di azioni concrete e responsabili».
Poi il duro affondo del presidente della commissione Patrimonio: «Questa amministrazione non vuole ammetterlo in alcun modo - ha detto Sgambati - ma noi siamo praticamente già in dissesto. Abbiamo raggiunto limiti ormai preoccupanti e ai cittadini bisogna dire la verità. L'approvazione o meno del rendiconto in consiglio comunale non cambia la sostanza di una situazione che ci dice di una città che è ormai già di fatto in quella situazione. Non bisogna aver paura di questa parola, ma fare un atto di coscienza e di verità nei confronti dei napoletani, magari dichiarandolo per davvero il dissesto».
Secondo l'ultimo report di Napoliservizi su 24.000 alloggi di proprietà del Comune di Napoli a tutt'oggi sono circa 2.600 gli alloggi occupati abusivamente. 22.000 inquilini risultano essere non in regola con il pagamento dei canoni di affitto. Su circa 1.000 alloggi di pregio - come quelli di Posillipo, affittati a canoni "di mercato" - sono 509 le proprietà che risultano essere occupate senza alcun titolo. Una gestione a dir poco disastrosa che rischia di non avere nessun colpevole, ma che mette ancora di più in luce le contraddizioni di chi "tollera" - in ogni caso dal 2018 ad oggi sono partite 22.000 lettere di diffida da parte del Comune - oltre 500 occupazioni abusive ma si "accanisce", questa è stata la posizione espressa dalla commissione Patrimonio, contro inquilini a cui gli alloggi sono stati regolarmente assegnati con un apposito bando.
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Il Mattino