Maggio è dietro l'angolo, sette mesi e poi si vota anche per il Comune. E le grandi manovre - soprattutto nel centrosinistra allargato ai grillini - sono iniziate da un...
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È di strettissima attualità - invece - il contatto tra il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola e Sergio D'Angelo. Il re delle cooperative rosse, capo indiscusso della Gesco, commissario di Abc Acqua pubblica ed ex assessore comunale che con Luigi de Magistris, il sindaco, ha politicamente tagliato i fili di ogni legame. Una chiacchiera, quella tra Bonavitacola e D'Angelo, sulla scorta della mai nascosta volontà da parte di D'Angelo di competere per Palazzo San Giacomo. Il vicepresidente si è informato e ha voluto capire se davvero D'Angelo sta tentando la scalata. La sostanza è che il commissario di Abc non disdegna, e per usare una metafora molto cara ai calciofili napoletani, sarebbe disposto a rinunciare al suo progetto di candidarsi solo se in campo scendesse un Maradona. A quel punto parteciperebbe volentieri alla ricostruzione di un centrosinistra che sia davvero tale, a patto che dentro non ci finiscano pezzi di centrodestra come avvenuto alla Regione. Stando a quello che si sente riguardo a questi sondaggi, De Luca avrebbe intenzione di incontrare personalmente D'Angelo. L'uomo delle cooperative lunedì ha invece incontrato de Magistris e qui il ragionamento è stato molto teso. Anche perché l'ex pm gli ha chiesto - sostanzialmente - di non schierarsi perché ha la sua candidata che è Alessandra Clemente. D'Angelo non si è impressionato, anzi, così come a Bonavitacola non ha nascosto che un suo progetto c'è e all'ex pm ha fatto presente che non esistono candidature dall'alto che si possono autoaccreditare e che governare Napoli, da maggio in poi - dopo il disastro arancione - significa essere in sinergia con la Regione e il governo. Un modo elegante per comunicare al sindaco che politicamente le distanze tra di loro sono cresciute a dismisura. E che Napoli è isolatissima. Non inganni la patata bollente di Abc che D'Angelo si è preso in carico. Quella dell'acqua pubblica è una sua battaglia politica. Quel ruolo lo lascerà appena dal Consiglio comunale arriverà il via libera per quattro bilanci di Abc. Non sono da escludersi colpi di scena perché raddrizzare i conti dell'azienda per l'acqua pubblica è stato faticoso, ma se dal Consiglio non arrivano segnali, perché de Magistris è senza maggioranza, D'Angelo potrebbe salutare a stretto giro. Insomma, il mercato dei candidati sindaco è in attesa delle mosse di De Luca. Il cui sogno è avere una competizione con grillini e arancioni da un lato e lui dall'altra per battere l'ex pm sul suo terreno. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino