Sma Campania, tre arresti oggi: l'ex consigliere regionale Luciano Passariello in cella per corruzione

Decisivo il pentimento di un ex imprenditore impegnato nel settore dello smaltimento dei fanghi tossici

Luciano Passariello (Fdi)
Nove misure cautelari (tre delle quali in carcere) al centro del secondo step delle indagini sulla Sma Campania. Corruzione in relazione ad appalti seguiti da Regione e Comune. ...

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Nove misure cautelari (tre delle quali in carcere) al centro del secondo step delle indagini sulla Sma Campania. Corruzione in relazione ad appalti seguiti da Regione e Comune.

È questa la vicenda seguita dalla Finanza, al termine del lavoro investigativo dei pm Fulco e Woodcock, in una vicenda che due anni fa ha fatto registrare il pentimento di un ex imprenditore impegnato nel settore dello smaltimento dei fanghi tossici. Parliamo di Abbate, che fece riferimento al ruolo di alcuni soggetti interni alla macchina amministrativa per truccare le gare di appalto. 

Tra gli indagati finiti in cella figura anche Luciano Passariello. Gli altri due indagati sono Alessandro Soria e Cosimo Silvestro (quest’ultimo difeso dall’avvocato Giuseppe De Angelis), secondo quanto emerge dalla misura cautelare firmata dal gip Antonio Baldassarre, in una vicenda che vede trenta nomi sotto inchiesta. 

«In merito all’arresto dell’ex consigliere regionale - recita una nota diffusa dal senatore Antonio Iannone, commissario regionale di Fdi in Campania - si chiarisce che Fratelli d’Italia lo ha espulso dal partito già nel 2018. Una scelta di rigore immediatamente consumata, su proposta del coordinamento regionale, dai vertici nazionali del partito che il Passariello ha attaccato anche pubblicamente e scegliendo altre collocazioni politiche. Un’inchiesta di Fanpage ci vide immediatamente reattivi con gli anticorpi morali che il nostro partito possiede. Per noi la cultura della legalità è la stella polare dell’azione politica e vedere il soggetto interessato essere menzionato come nostro esponente non rende giustizia ai fatto vero e al nostro irreprensibile senso di rigore». 

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Il Mattino