La Sma? Un affare per il quale «scenderà in campo mezza mafia della Campania», roba che bisogna scomodare anche le discariche del Beneventano. Ne sono convinti...
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E torniamo alle intercettazioni. Scrive la Mobile: «Caruson afferma che 20mila euro vanno a Chiatto, 10 o 20mila euro vanno a Lucio Varriale, 15mila a se stesso, 15mila a Maione, 5mila a Andrea Basile, e quindi al sistema ed altri 5mila euro ai ragazzi della campagna elettorale». Insomma, tangenti per accedere nella segreteria politica di Passariello? Difeso dai penalisti Giorgio Pace e Francesco Paone, Chiatto si dice determinato a dimostrare la correttezza del lavoro svolto in Regione, pronto a respingere accuse che emergono da stralci di intercettazioni di altri soggetti. Stessa posizione per gli altri imprenditori coinvolti in questa storia di presunte tangenti, appalti su misura e voti sporchi. E non ci sta lo stesso Luciano Passariello. Difeso dal penalista napoletano Giuseppe Ricciulli, il consigliere regionale respinge in modo categorico allusioni e veleni finora emersi dai primi step di questa indagine. Ma sono decine le intercettazioni agli atti. Secondo la ricostruzione della Mobile, Caruson ragiona sulla possibilità di dare tangenti per 20mila euro a Chiatto, che non aveva neppure conosciuto, ma che si apprestava ad incontrare grazie alla mediazione di Varriale. È l'otto febbraio scorso, quando ne discute con Abramo Maione: «Questo mi ha detto voglio fare pure il regalo a Passariello, io vi porto pure da Passariello, però guagliò, devi fare un'altra leccatina...». Quindi: «Più o meno con 80mila euro siamo dentro, tanto a Chiatto gli dò 20mila euro, 10mila euro a Lucio (Varriale)...». E Ambramo dal canto suo sembra confermare il ragionamento: «Quarantamila euro a loro minimo, quindicimila euro a me, quindici a te e gli altri dieci che rimangono, cinque ad Andrea Basile, cinque ai ragazzi della campagna elettorale, poi se devo fare qualche azione su qualche posto, dato che io risparmio, nei soldi che risparmiamo, dato che andiamo a chiedere il piacere di 150-160...». Frasi che indicano il tetto delle 160 euro per ogni tonnellata di fango rimossa, un prezzo astronomico e per niente competitivo, se si pensa che - in alcune gare andate deserte - il tetto imposto dalla Sma era di 125 euro a tonnellata. Materiale tutto da approfondire, anche alla luce di quanto emerso dai video di Fanpage costati le dimissioni dell'amministratore Sma Domenico Di Lorenzo (che sembrava trattare appalti a 145 euro a tonnellata con Perrella) e dello stesso ex presidente Biagio Iacolare. Il resto è storia di parole in libertà, chiacchiere, che tirano in ballo politici e dirigenti regionali. Scrive la pg: «Caruson dice che questo è un momento favorevole in quanto Lucio ha preso il porco per le corna, chiedendo un piacere a Passariello, nel momento in cui quest'ultimo sta passando da uno stato regionale a uno stato nazionale (riferimento esplicito alla candidatura in Parlamento per conto di Fratelli d'Italia)». E ancora, sempre seguendo il ragionamento agli atti (lo ripetiamo: al momento non suffragato da riscontri concreti), Caruson attribuisce a Passariello trame affaristiche tutte da decifrare. È il punto in cui per la Mobile, Caruson si dice convinto che «Passariello è prossimo a vincere le elezioni», che «Passariello ha messo 50mila euro a panzarotto, perché Lucio Varriale avrebbe portato «50mila euro sopra la tavola», facendo riferimento al nome di un imprenditore che avrebbe offerto il proprio contributo in cambio di appalti. Insomma, parole che chiedono verifiche, che svelano quello che per gli inquirenti è il sistema Sma, una realtà che farebbe gola a clan e imprenditori dei rifiuti. Ed è Caruson che allude al sistema per bloccare discariche e impianti, in modo da creare l'emergenza a tavolino: «Lucio ha parlato con il politico, che gli ha detto che doveva andare a Roma, devono uscire le liste, doveva andare a mangiare con Berlusconi mica pensava a noi, comunque alla fine abbiamo trovato queste discariche, vanno trovando 200 euro a tonnellata per scaricare quando il prezzo è di 60-70euro...». Parole zeppe di nomi e di riferimenti ad affari in campo, che attendono verifiche, fino a quando è lo stesso imprenditore vomerese a chiudere la conversazione con una buona dose di entusiasmo: «Ce n'è per tutti... qua scenderà in campo mezza mafia della Campania...». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino