Smart Innovation per la valorizzazione del Parco Archeologico Urbano di Napoli, la prima tappa live

Smart Innovation per la valorizzazione del Parco Archeologico Urbano di Napoli, la prima tappa live
La Sala Pompeiana di Palazzo Reale a Napoli ha ospitato la prima tappa del ciclo di eventi digitali dedicati al progetto Paun (Parco Archeologico Urbano della città di...

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La Sala Pompeiana di Palazzo Reale a Napoli ha ospitato la prima tappa del ciclo di eventi digitali dedicati al progetto Paun (Parco Archeologico Urbano della città di Napoli), sviluppato da Databenc con l’obiettivo di realizzare il prototipo di un Parco Archeologico Urbano della Città di Napoli attorno al sito archeologico di piazza Municipio e applicare al patrimonio archeologico la “smart innovation”.  

La diretta si è aperta con l’intervento del responsabile scientifico del progetto Paun Alfonso Santoriello, che ha illustrato nel dettaglio i tre assi di ricerca, ovvero conoscenza, conservazione e monitoraggio, valorizzazione e fruizione. «Il progetto si fonda sull’apporto di tecnologie specifiche per i beni culturali – ha detto Santoriello - Il valore aggiunto è costituito dalla compagine del progetto, che comprende istituti di ricerca, atenei come l’Università degli Studi di Salerno, l’Università degli Studi Federico II di Napoli, l’Università Parthenope, il Cnr, e un cospicuo numero di aziende competenti proprio nel settore delle tecnologie per i beni culturali. Nell’ambito del progetto, è stata sviluppata una piattaforma che è in grado di gestire numerose informazioni, dall’intervento di scavo archeologico fino a quelle generate da ricerche specialistiche sul degrado materico a causa di agenti naturali. Inoltre, sono state sviluppate parti legate alla fruizione dei più giovani dei beni culturali, con l’utilizzo di linguaggi e strumenti come i social network e i videogiochi». 

Il soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Napoli Luigi La Rocca ha sottolineato i motivi dell’adesione a Paun e il valore del progetto che «consente di integrare alle attività di scavo, restauro e conservazione un sistema di gestione e analisi dei dati supportato da moderne tecnologie. In particolare, mi riferisco alla piattaforma in grado di acquisire una straordinaria quantità di dati derivati da ricerche variegate e restituirle alla comunità degli addetti ai lavori e ai fruitori che intendono conoscere il lavoro svolto nell’ambito dell’attività di scavo. Molto interessanti gli applicativi sui monitoraggi ambientali, ultili per la conservazione dei manufatti anche architettonici, e le ricostruzioni 3D di monumenti rinvenuti come le terme romane». 

Il consigliere di amministrazione di Databenc Massimo De Santo ha parlato di Paun e delle iniziative del Distretto ad alta tecnologia per i beni culturali: «Il distretto ha perseguito, grazie al fruttuoso rapporto con la Regione Campania, una serie di progetti mirati a valorizzare la ricchezza del nostro patrimonio culturale attraverso l’utilizzo delle tecnologie più avanzate. Il Parco Archeologico Urbano di Napoli promuove una fruizione sostenibile dei beni culturali attraverso l’impiego delle tecnologie più moderne, da quelle dell’informatica, per l’utilizzazione piena e completa dell’enorme patrimonio di conoscenze, a quella della ricostruzione tridimensionale e delle simulazioni attraverso videogiochi educativi. Tutto ciò genera una ricaduta importante in termini di formazione, di esplorazione delle nuove professionalità, quelle che formano il tessuto produttivo di questi anni 2020 e futuri a venire, che si sono delineate attraverso la figura del Digital Humanist, dell’incontro col mondo della Scuola e dell’Università, e anche attraverso una serie di iniziative imprenditoriali che tutte le aziende coinvolte nel progetto stesso stanno mettendo a punto». 

«Il progetto rappresenta un passo verso il futuro grazie al connubio tra tecnologie innovative e bellezze del nostro territorio e ci fa riflettere sull’importanza di valorizzare tutto questo per accogliere turisti. Il patrimonio culturale, infatti, genera ricchezza tra gli albergatori, i ristoratori, i crocieristi e le altre categorie professionali coinvolte. Per questo, mi sento di ringraziare Databenc per i progetti messi in campo, tra cui Paun», ha detto in chiusura l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Antonio Marchiello.

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Il Mattino