Il sold out al Bellini per «Apologia di Socrate» letto da Luigi Lo Cascio chiude in bellezza l'edizione 2017 di «Fuoriclassico», la rassegna...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Dovetti concludere meco stesso che veramente di cotest'uomo ero più sapiente io: [...] costui credeva sapere e non sapeva, io invece, come non sapevo, neanche credevo sapere», si legge nel testo dell'Apologia. Parole che a distanza di anni restano vive nella cultura. Socrate, uno dei padri della filosofia, con la sua personalità e la vivacità del suo pensiero hanno fatto innamorare della filosofia tantissime persone attraverso i secoli. Proprio com'è successo a Lo Cascio che prima dello spettacolo è andato al MANN per immergersi nell'universo di Socrate e simbolicamente salutarlo, accarezzando uno dei suoi busti esposti. «L'Apologia di Socrate è un testo che mi ha molto colpito - dice - È stato fondamentale per me, per togliermi i pregiudizi sulla noia della filosofia che invece è qualcosa di bello, di divertente».
La lettura di Lo Cascio affronta tutti i nodi tradizionalmente problematici della democrazia: il rischio di una tirannia della maggioranza, lo spazio limitato che un pensiero veramente critico può occupare in un regime popolare, il dissidio tra la filosofia, il vero sapere politico, e la prassi. «Socrate si disegna come un tafano che continua a pungolare i fianchi della città - ha detto Luigi Lo Cascio - Questo testo può essere preso in questo senso: non immaginare Socrate come un personaggio storico che è vissuto, tramontato, assassinato dalla propria città, non tanto questo, ma come una voce che continua a parlare e continua a essere lo strumento critico di noi stessi. Noi non dobbiamo identificarci con Socrate, ma purtroppo con gli ateniesi, cioè con chi non ha la grandezza di Socrate, non è capace di essere così fermo sulle proprie idee e prenderne esempio».
Fuoriclassico. rassegna ideata e curata da Gennaro Carillo con il coordianamento di Marinella Pomarici e di Andrea Milanese per il MANN, quest'anno è stata interamente dedicata al tema delle migrazioni e altre metamorfosi. Ha visto ospiti importanti parlare di arte, cultura, scienze e filosofia proprio tra le stanze di una delle più importanti istituzioni culturali di Napoli che sempre di più si conferma essere un vero punto di riferimento per la città. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino