Sono iniziate le operazioni di chiusura del pozzo per le analisi geotermiche su via Scarfoglio ad Agnano. Ricerche che nelle scorse settimane hanno suscitato paure e polemiche da...
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«Ho sempre detto – afferma il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo – che operazioni del genere non potevano essere effettuate nella caldera di Agnano. Uno dei luoghi maggiormente noti e studiati al mondo proprio per la sua composizione vulcanica. Una zona in cui l’equilibrio non dovrebbe mai essere interrotto e dove anche la chiusura di un pozzo non è cosa facile. Non sappiamo ancora quali rischi potrebbero esserci, ma sappiamo che una volta completati i lavori di messa in sicurezza, la cavità dovrà essere monitorata frequentemente».
Un monitoraggio costante insomma che da parte dei cittadini e delle associazioni territoriali sembra già essere iniziato.
«Noi rimarremo sempre al fianco dei comitati – dichiara il consigliere regionale dei “Verdi” Francesco Borrelli – e di chi combatte per la sicurezza del proprio territorio. Adesso però vogliamo saperne di più e non ci fermeremo sino a quando non sarà stata fatta chiarezza sulle concessioni e sulle modalità di intervento. Crediamo che sia necessario il supporto dei tecnici che a quanto ci risulta, sono stati estromessi da queste prime fasi di chiusura del pozzo. Non possiamo non essere preoccupati e crediamo che al più presto la procura debba fare luce su questa vicenda. Intanto andremo avanti vigilando sull’area e rimanendo al fianco di chi combatte in prima linea per la sicurezza di tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino