Un Eldorado, un inferno. Questione di punti di vista. È così che viene descritta la zona della Sanità dagli ultimi collaboratori di giustizia, è...
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Ne stanno parlando tre collaboratori di giustizia, soggetti che fino a qualche mese fa calcavano da protagonisti lo scenario camorristico cittadino: Carlo Lo Russo (libero fino a qualche mese fa), il fratello Mario (sempre defilato negli affari di famiglia, comunque reggente nel periodo della latitanza di Tonino junior, figlio dell’altro pentito Salvatore Lo Russo); ma anche Claudio Esposito, quest’ultimo parente della moglie dello stesso Antonio Lo Russo. Tre pentiti che stanno riempiendo pagine di verbali, mai come in questo periodo al centro di informative di polizia giudiziaria destinate ad affondare lame di luce sui torbidi del malaffare cittadino. Sono loro a parlare di quanto avvenuto nell’ultimo anno nel cuore cittadino.
Dall’omicidio del 17enne Genny Cesarano, alle decine di agguati che hanno costellato la cronaca negli ultimi dodici mesi. Tre pentiti che svelano il business della droga, ma non solo. C’è dell’altro in quello spaccato metropolitano conteso dalla fine degli anni Settanta da schieramenti diversi: il racket delle forniture e dei servizi negli ospedali del posto, le mense scolastiche, il mercato del falso. Tutto al centro di una guerra che rischia di coinvolgere anche altri sistemi criminali, come quello di Forcella e di Secondigliano, da sempre coinvolti nell’effetto domino dei morti ammazzati. Eldorado e inferno, dunque, come emerge anche dalle intercettazioni di un’inchiesta che ha consentito di smantellare il gruppo Mallo-Genidoni, fino a pochi mesi fa in guerra proprio contro i Vastarella. Parlano quelli della famiglia Genidoni, hanno difficoltà a mettere in campo delle vedette attendibili per «filare» quelli della famiglia Vastarella all’esterno del circoletto dove - siamo allo scorso aprile - viene consumato un triplice agguato.
Qual è il problema in casa Genidoni? Manca una vedetta, un uomo affidabile, tanto che si decide di mettere a disposizione fino a cinquemila euro per una operazione spot: avvistare quelli dei Vastarella, avvertire i killer e provvedere ad eventuali operazioni di ripiego logistico.
Il Mattino