​Sorrento, difende la sua fidanzata 17enne di Chiaia picchiato a sangue

Sorrento, difende la sua fidanzata 17enne di Chiaia picchiato a sangue
Diciassette anni, studente liceale nel quartiere Chiaia, con la fidanzatina aveva deciso di trascorrere una serata a Sorrento, ospite della nonna, per la gioia dei genitori che...

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Diciassette anni, studente liceale nel quartiere Chiaia, con la fidanzatina aveva deciso di trascorrere una serata a Sorrento, ospite della nonna, per la gioia dei genitori che già immaginavano un sabato sera un po’ più tranquillo del solito: niente macchinina, niente baretti, niente movida come sempre ad alto rischio: Sorrento è un piccolo centro, fuori stagione poi è ancora più tranquillo, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Impossibile che possa accadere qualcosa. Invece è successo di tutto: botte, calci, schiaffi, insulti e pugni fino al ricovero in ospedale dove il ragazzino è stato portato d’urgenza quando il pestaggio si è concluso.


IL RAID
Un’aggressione di inaudita violenza, tre contro uno, senza pietà e senza una ragione, sotto gli occhi della ragazzina, minorenne anche lei, indifesa e terrorizzata, che urlava e chiedeva disperatamente aiuto. Gli hanno spaccato il naso a furia di calci e pugni. La piazza di Sorrento intorno alle 20 era mezza vuota e i tre sono riusciti a colpire forte prima che arrivasse qualcuno a mettere fine a quella scena dell’orrore. Violenza gratuita e immotivata nei confronti di un diciassettenne che ha avuto solo la colpa di trovarsi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. 

 

LA VICENDA
Secondo il racconto fatto qualche giorno fa agli agenti di polizia, il ragazzino sarebbe stato aggredito per «futili motivi». Passeggiava per la piazza centrale di Sorrento con la fidanzata quando, nei pressi di un bar, si sono avvicinati in tre con fare arrogante e minaccioso. Apparentemente «bravi ragazzi», ben vestiti, scarpe e cinture griffate, un po’ più grandi d’età rispetto alla vittima. Cominciano a prenderlo in giro, fanno gli spiritosi con la sua fidanzata, ironizzano, offendono, provocano con insistenza la coppia che cerca di dare meno confidenza possibile. Purtroppo non basta: i tre insistono, le aggressioni verbali continuano fino a quando il diciassettenne non reagisce. Una reazione assolutamente composta, nel senso che il giovane si limita a chiedere loro di andar via: vogliono solo essere lasciati in pace e proseguire la serata così come l’avevano organizzata. Una parola tira l’altra e basta poco alla banda di delinquenti per passare alle mani.

IL PESTAGGIO
Scatta l’aggressione, il ragazzino viene circondato, partono calci, pugni e schiaffi. Lo colpiscono al volto ma anche alla pancia e alla schiena. Prova a difendersi ma è impossibile, sono in tre e sono anche più grandi. Vanno giù duro, la frattura del setto nasale è inevitabile, lividi e contusioni guariranno in un paio di settimane. Sarebbe potuta andare molto peggio se, a fermare la furia dei tre aggressori, non fossero intervenuti alcuni passanti e subito dopo gli agenti di polizia che hanno raccolto la denuncia del giovane. Un racconto dettagliato, un’azione violenta messa a segno senza una ragione precisa se non quella della prova di forza, confermata anche dalla versione della ragazza, sulla quale gli investigatori non sembrano avere dubbi. 

L’ALLARME
Doveva essere un sabato tranquillo, si è trasformato in una serata dell’orrore. Il tempo di prendere l’auto e in meno di un’ora a Sorrento sono arrivati i genitori del diciassettenne che non riuscivano a crederci. Anche perché mai il figlio si era trovato in situazioni del genere. Un ragazzo «tranquillo», dice chi lo conosce, «senza grilli per la testa» che quella sera non voleva fare altro che passare un po’ di tempo con la fidanzata. 

IL RICONOSCIMENTO

Sarebbero stati già identificati i protagonisti del pestaggio, d’altronde in un centro così piccolo è difficile riuscire a farla franca soprattutto quando si tratta di famiglie ben note in Costiera. Secondo indiscrezioni si tratterebbe di tre giovani della buona borghesia sorrentina, figli di imprenditori del settore turistico, in cerca, quella sera, di emozioni forti.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino