Sorrento. Sono più di 50 i testimoni che a partire da settembre sfileranno davanti al magistrato Giuseppe Grieco nell’ambito del processo a carico di don Carmine...
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Un ruolo-chiave sarà rivestito anche dalle persone offese: nove bambini tra gli 11 e i 13 anni. Un primo filone si è concluso a ottobre 2015, quando il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha accordato il perdono giudiziale a due animatori parrocchiali, all’epoca 16enni, anch’essi accusati di maltrattamenti. Discorso diverso per un terzo catechista, cui il pm contestava non solo i maltrattamenti ma anche le percosse e le lesioni personali: secondo l’accusa avrebbe sferrato un pugno nelle parti basse a un ragazzino mentre, in un’altra circostanza, gli avrebbe infilato la mano negli slip toccando le parti intime.
Per lui il Tribunale ha disposto la messa alla prova: il giovane dovrà sostenere un programma rieducativo che sarà varato ufficialmente a febbraio. Al termine, il Tribunale deciderà se dichiarare estinti i reati a suo carico o continuare il processo in vista di una eventuale sentenza di condanna. La vicenda risale all’estate di quattro anni fa, quando la parrocchia di Sorrento organizzò il ritiro a Campo Felice di Lucoli. In quella circostanza, secondo i pm, quattro animatori avrebbero sottoposto i bambini a vari tipi di maltrattamenti. In alcuni casi li avrebbero frustati con le cinture per ottenere obbedienza e partecipazione alle attività organizzate dalla parrocchia. In altre occasioni, invece, le vittime sarebbero state costrette a poggiare le mani sul letto per incassare pugni e frustate senza ribellarsi: chiunque protestasse o minacciasse di raccontare tutto ai genitori veniva bollato come «femminiello».
E, stando a quanto denunciato alle forze dell’ordine, i catechisti avrebbero persino litigato tra loro per scegliere le cinture da usare. In particolare, come si legge nel capo d’imputazione, Luca Scala avrebbe percosso «anche con ripetute frustate diversi bambini, legandoli mani e piedi e facendoli saltellare». Don Carmine Giudici, invece, nulla avrebbe fatto per «impedire che venissero inflitte vessazioni fisiche e morali ai bambini ospiti del campo e a lui affidati per ragioni di cura, vigilanza e custodia». Si vedrà. Ora tutto è nelle mani del tribunale.
c.m.v. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino