Sorrento, due tombe a cappuccina rinvenute durante i lavori sul Corso Italia

Sorrento. Ritrovamenti archeologici
SORRENTO. Due tombe con copertura a “cappuccina” sono state rinvenute durante i lavori di rifacimento della sede stradale e dei marciapiedi di corso Italia, nel tratto...

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SORRENTO. Due tombe con copertura a “cappuccina” sono state rinvenute durante i lavori di rifacimento della sede stradale e dei marciapiedi di corso Italia, nel tratto compreso tra piazza Tasso e piazza Veniero. Le opere, in questa prima fase sono limitati al tratto compreso tra via Sersale e villa Fiorentino. I reperti archeologici sono venuti alla luce durante lo scavo in atto nei pressi del ristorante ‘O Parrucchiano.


Titolare e operai dell’impresa Parlato hanno avvertito il rappresentante dell’Ufficio di zona della Soprintendenza che sorveglia il cantiere per avviare gli accertamenti sull’epoca delle due tombe. In verità tombe a "cappuccina" di età tardo-antica (V-VI sec. d.C.) sono già in passato venute alla luce nel centro storico di Sorrento, come quella scavata in piazzatta San Nicola nel 1996.

All’interno della cinta muraria di una città antica era proibito seppellire i defunti e questo ha fatto pensare all’archeologo Mario Russo che, ormai, in età tardo-antica «lo spazio insediativo della città si era ristretto, tanto che le aree più periferiche, ormai abbandonate, venivano sporadicamente (o sistematicamente) utilizzate come luoghi di sepoltura all’interno della cinta muraria». Del resto, nella zona del corso Italia sono frequenti i ritrovamenti di epoca romana: all’inizio di quest’anno, durante i lavori della metanizzazione nella zona di piazza Veniero furono ritrovati altri reperti di epoca romana.


Una circostanza che rallentò notevolmente i tempi di realizzazione del gasdotto. Nel 2010, durante i lavori di riqualificazione di piazza Veniero, furono riportati alla luce, come era già avvenuto nel 1999,  alcuni ambienti che appartenevano a un edificio del I secolo d.C. con pavimenti d'epoca e un'intera parte decorata con pitture simili a quelli che si possono ammirare nelle antiche abitazioni di Pompei ed Ercolano. Le scoperte della Sovrintendenza hanno consentito di ricostruire agli studiosi l'antica pianta della città che si cela sotto l'attuale centro urbano: si tratta di un impianto urbano regolare costituito da  stretti e lunghi isolati con cardini e  decumani (le strade principali est-ovest) corrispondenti alle attuali strade di via san Cesareo, via Pietà e via San Nicola. Proprio nei pressi di piazza Veniero, sul marciapiede opposto che si affaccia sul corso Italia, sono stati ritrovati negli ultimi anni, oltre a ceramiche da mensa, anfore, utensili metallici, monete di bronzo, i resti di un'abitazione provvista di un impianto termale che si estende fino al piazzale dell'attuale villa Fiorentino ubicata su corso Italia. I ritrovamenti di piazza Veniero hanno consentito in seguito di disegnare due degli isolati dell'antica città sul versante occidentale che si apriva verso l'antica via Minervia che conduceva al santuario di Athena a Punta della Campanella.
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Il Mattino