Pompei, sotto i lapilli i pavimenti intatti delle domus di duemila anni fa

Pompei, sotto i lapilli i pavimenti intatti delle domus di duemila anni fa
Sotto i lapilli… i pavimenti intatti delle domus di duemila anni fa. La vita degli antichi pompeiani continua ad emergere dal passato ad oggi. Le immagini del direttore...

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Sotto i lapilli… i pavimenti intatti delle domus di duemila anni fa. La vita degli antichi pompeiani continua ad emergere dal passato ad oggi. Le immagini del direttore generale del Parco Archeologico, Massimo Osanna, sono virali e dai suoi follower di Instagram arriva la richiesta del time-lapse. La fotografia ad intervallo di tempo. Tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma è molto inferiore a quella di riproduzione. «Regio V - posta Osanna su Instagram - scavando si arriva lentamente sui pavimenti delle case sepolte dall’eruzione e mentre si scava si proteggono le superfici decorate».

 

«Con un #timelapse degli scavi - scrive un follower di Osanna - ci darebbe modo di vedere tutte le fasi dello scavo: piano piano si vivrà l'emozione del ritrovamento». E dai nuovi scavi della Regio V emerge un gocciolatoio a corpo leonino, ritrovato nell’ambiente ad ovest dell’ingresso della casa dei «Delfini». Domus che continuano a delinearsi nella loro struttura completa, con affreschi preziosi, oggetti e tracce di vita quotidiana. E’ quanto sta avvenendo sul cantiere della Regio V degli scavi di Pompei, dove proseguono quotidianamente le scoperte di strutture e reperti. Una di queste ricche dimore è la casa di Giove, che sta emergendo con tutti i suoi ambienti decorati.

La casa fu già in parte scavata tra Settecento e Ottocento e piuttosto compromessa in più punti da cunicoli e trincee, tuttora visibili, con i quali era in uso praticare gli scavi in epoca borbonica. Il nome della casa deriva da un quadretto raffigurante Giove rinvenuto già nell’800 su un larario posto nel giardino. L’intervento odierno sta via via profilando la pianta di una dimora con atrio centrale, circondato da stanze decorate, ingresso lungo il vicolo dei balconi, anche esso di recente scoperta e sul fondo uno spazio aperto colonnato su cui si affacciano altri tre ambienti.
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Il Mattino