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Sparatoria all’esterno di un bar, probabilmente nel tentativo, fallito, di colpire un elemento di spicco del clan Limelli-Vangone di Boscotrecase. Ancora colpi di pistola a Torre Annunziata, a una settimana dal doppio raid che ha causato un ferito grave e un morto. Stavolta è accaduto in periferia, in via Sepolcri, strada che segna il confine con Boscoreale e Boscotrecase, lì a due passi dalla roccaforte del clan Limelli-Vangone, dove si incontrano le rotte dello spaccio di droga. In uno dei locali solitamente frequentati da pregiudicati della zona, un uomo si è fermato con lo scooter, ha discusso con alcune persone e poi ha esploso un unico colpo di pistola contro un’auto parcheggiata in strada, proprio all’esterno di quel bar, prima di darsi alla fuga. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata che, agli ordini del maggiore Simone Rinaldi, hanno avviato le indagini. Ascoltati i presenti e acquisiti alcuni filmati delle telecamere presenti in zona.
Diversi sono gli elementi ancora poco chiari, a partire dalla dinamica, che non ricorda un agguato di camorra, ma più che altro un atto intimidatorio.
Le indagini, però, ovviamente non si fermano. Informate sia la Procura di Torre Annunziata che la Direzione distrettuale Antimafia, al momento l’inchiesta è coordinata dagli uffici inquirenti oplontini. Già è stato identificato l’uomo che ha sparato: si tratta di un pregiudicato, che sarà ascoltato nelle prossime ore in caserma. Non si tratterebbe di fatti di camorra, ma di una vicenda che lambisce quegli ambienti. Da chiarire, inoltre, il ruolo di alcuni affiliati al clan Limelli-Vangone e in particolare di un elemento di spicco della cosca, che potrebbe aver provato ad affrontare chi ha sparato. Di sicuro si tratta di un episodio che non ha nulla a che vedere con i due agguati avvenuti sabato e domenica scorsi a Torre Annunziata, dove è stato prima ferito l’affiliato al clan Gionta Michele Guarro, poi è stato ucciso davanti ad una chiesa il 35enne Francesco Immobile. E tuttavia quello sparo, esploso mentre in un’altra parte della città era in corso una maratona in ricordo di Maurizio Cerrato, ucciso 5 mesi fa per un parcheggio, getta ancora nello sconforto quanti tentano di tirare la città fuori dal baratro.
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