Napoli, Far West. Le notti della città in balìa delle gang che sognano di trasformarsi in clan continuano a essere teatro di scenari di guerriglia metropolitana. Si...
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Miano. È mezzanotte ma le ronde dei delinquenti armati non riposano. Il Rione don Guanella è da tempo uno dei crocevia della paura, qui a Napoli. La posta in gioco è, naturalmente, il controllo delle piazze dello spaccio contese tra due gruppi bene armati e agguerriti: da un lato quello dei Lo Russo, gli ineffabili «Capitoni» che nessuna ordinanza, nessun blitz e nemmeno il pentimento di uno dei suoi storici capi riesce a scalfire; dall’altro ci sono i gruppi emergenti della Sanità che ribattono colpo su colpo, cercando di allargare il raggio degli interessi illeciti. È in questo contesto che matura una furiosa sparatoria che solo per miracolo non lascia sul terreno feriti o vittime. Già, perché l’altra notte due «stese» di motociclette con a bordo esponenti dei gruppi che si osteggiano entrano in contatto, e fanno spuntare le pistole. Sul selciato la Polizia scientifica, accorsa dopo una telefonata anonima, conterà qualcosa come 33 bossoli. Una pioggia di fuoco e piombo che mette i brividi solo ad immaginarsi la scena. Si spara all’impazzata, e alcuni proiettili colpiscono anche l’intonaco e alcune balconate di un palazzo. Sul posto le Volanti dell’Upg, con gli agenti del commissariato e con gli uomini della Squadra mobile. Scatta la caccia agli autori del raid, ma la zona ormai è diventata un deserto. Resta solo da completare i rilievi, che confermano i 33 bossoli di pistola calibro 9. Ponticelli. Poco meno di tre ore prima, però, al 113 della Questura era già arrivata una prima segnalazione di colpi d’arma da fuoco esplosi, questa volta, a Ponticelli. Nel quartiere che vive di fibrillazioni e paure, già teatro di raid, ferimenti e agguati mortali si continua a sparare come se ci si trovasse al tiro a segno.
Ponticelli assomiglia a un poligono a cielo aperto, nonostante l’asfissiante presenza delle forze dell’ordine che non risparmiano energie nel tentativo di controllare un territorio difficile. Anche in questo caso si è trattata di una «stesa»: l’esposizione muscolare di una camorra che si fa forte dell’intimidazione di una intera comunità.
Pianura. La giornata si conclude con un nuovo grave episodio che si consuma ieri sera nell’area occidentale.
Il Mattino