«Stadio San Paolo rifatto dal sindaco», è subito lite sulla gaffe della Clemente

«Stadio San Paolo rifatto dal sindaco», è subito lite sulla gaffe della Clemente
«Lo stadio San Paolo lo ha fatto rifare il sindaco de Magistris». Esplode la polemica, l'ennesima, sulla paternità dei fondi che hanno portato alla...

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«Lo stadio San Paolo lo ha fatto rifare il sindaco de Magistris». Esplode la polemica, l'ennesima, sulla paternità dei fondi che hanno portato alla ristrutturazione dell'impianto sportivo di Fuorigrotta. La casa di Mr. Ancelotti e della squadra azzurra finisce nuovamente al centro di una contesa, che questa volta vede protagonista l'assessore ai Giovani del Comune di Napoli Alessandra Clemente. Il post Facebook che ha sollevato un polverone è stato pubblicato dalla Clemente sulla sua pagina social. Il fuoco di fila è partito dal consigliere comunale del Pd Federico Arienzo, a seguirlo diversi colleghi di partito: dal presidente dell'Eav Umberto De Gregorio, alla consigliera regionale democrat Bruna Fiola, fino ad arrivare al presidente dell'ottava Municipalità Apostolos Paipais. Oltre ai commenti sparsi di semplici utenti del web, che hanno invaso gruppi e sottogruppi Facebook rimarcando una versione diversa da quella espressa dall'assessore.

 
La Clemente scrive su Facebook: «Azzurro è il colore di Napoli. Luigi de Magistris il sindaco che ha fatto rifare lo stadio San Paolo. Dove i grandi eventi sportivi portano pagine di corruzione e di grandi opere dimenticate qui a Napoli è tutta n'ata storia». Con una foto allegata di un azzurrissimo San Paolo 2.0. L'assessore, contattata dal Mattino, ci tiene a chiarire il suo punto vista: «Il sindaco è il garante del processo perché lo stadio è del Comune di Napoli e lui è il capo politico e amministrativo del Comune di Napoli. Tutto ciò che di bello o di negativo accade nello stadio è una sua responsabilità. Piaccia o non piaccia, l'amministrazione comunale approva, progetta e realizza i lavori. Non ci sarebbero stati lavori senza il finanziamento di De Luca? Bene, allora ho mancato di riconoscere nel post, al sindaco di Napoli, l'abilità politica di far realizzare un suo obiettivo, per lo stadio dei napoletani, con i soldi che una cultura proprietaria delle istituzioni, che non mi appartiene, definisce di altri».


La Clemente si riferisce alle critiche che le sono state mosse dal Pd, sceso in campo in difesa di De Luca. Per Arienzo si tratta di «mancanza di responsabilità di chi ha un ruolo istituzionale. Dire str, prendere in giro le persone è l'arma di cui si nutrono i populismi e un post del genere fatto da una persona perbene diventa un'offesa insopportabile». Poi ripercorre alcune tappe della vicenda che hanno portato oggi il San Paolo a rifarsi il look: «Il Comune ha provato ad accendere un mutuo di 25 milioni di euro, mutuo rifiutato dal credito sportivo. Se lo stadio è stato rinnovato è per i fondi delle Universiadi, fondi che sono in capo alla Regione Campania. Questo post raccontata solo una non verità da propaganda di livello tristissimo». A seguire De Gregorio, per il quale si tratta di un post «tra il fare e il mistificare». Durissime le parole della consigliera regionale Pd, Fiola: «Ma un po' di vergogna per prendere in giro i napoletani fino a questo punto la provate? Assessore pensi alle cose serie». Si aggiunge al coro il presidente del parlamentino di Scampia, Paipais: «Non ammetto la disinformazione soprattutto se si ricoprono ruoli istituzionali. La Regione Campania investe 23 milioni di euro per il restyling del San Paolo e l'assessore ringrazia il sindaco de Magistris?». Intanto ieri pomeriggio è stato posizionato il primo video wall in Tribuna Nisida, dove sono stati effettuati anche i test di accensione. Nei prossimi giorni verrà configurato anche il secondo maxi schermo nella zona Distinti. I due maxischermi, dei quali si è dotato l'impianto di Fuorigrotta, sono arrivati grazie delle Universiadi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino