Hanno incrociato le braccia e interrotto le prestazioni socio-sanitarie all’ospedale San Paolo. È scoppiata così la protesta degli operatori socio sanitari in...
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Al centro delle proteste degli oss che promettono altre azioni di forza nei prossimi giorni, c’è il licenziamento di circa 300 operatori che da anni prestano servizio nei reparti e nei pronto soccorso degli ospedali cittadini. In pratica si tratta di licenziamenti che scatteranno tra meno di due mesi. A fine aprile, dunque, verranno risolti i contratti che riguardano gli appalti in carico ai nosocomi napoletani per il reclutamento tramite la cooperativa Gesco, degli oss che, invece verranno attinti dalle graduatorie pubbliche dei concorsi attivati di recente.
«In tutti questi anni dove gli ospedali dell’Asl Napoli 1 erano in ginocchio per mancanza di oss ci hanno utilizzati andando avanti con proroghe senza darci un minimo di stabilità - chiariscono gli operatori della Gesco in protesta - ora che hanno fatto i concorsi ci buttano via senza darci nessuna possibilità dopo anni in cui abbiamo acquisito e perfezionato le nostre competenze». Se non ci dovessero essere procedure d’urgenza, si troveranno senza lavoro 300 persone di età adulta, la maggior parte dei quali tra i 40 e 50 anni con famiglie e figli a carico. Nella lettera inviata a novembre dalla cooperativa Gesco, si legge «siamo spiacenti di doverla licenziare» e si apprende che l'esaurimento della procedura e dei contratti è collegata all’impossibilita di reimpiegare gli operatori in altri appalti.
Dopo questa comunicazione è intervenuta una proroga che ha reso possibili altri 4 mesi di lavoro, quelli appunto che scadranno ad aprile per il personale dell'appalto relativo ai “Servizi psico - sociali e di riabilitazione presso strutture e articolazioni dei distretti dell’Asl Napoli 1”. «Siamo molto preoccupati perché se il 31 aprile i colleghi oss del terzo settore saranno licenziati oltre al grande problema sociale, ci saranno rallentamenti nei servizi di assistenza - ha dichiarato Lello Pavone RSU dell’ospedale San Paolo--siamo certi che la graduatoria del Cardarelli non sarà pronta per poterli sostituire subito».
«Non è accettabile che ora che stiamo per uscire dal periodo di commissariamento si voglia sostituire gli operatori invece di rafforzarli - conclude Pavone - la graduatoria del Cardarelli con cui la Napoli 1 Centro si è convenzionata dovrebbe servire per potenziare gli attuali organici ». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino