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Ergastolo confermato per killer e mandanti, mentre c'è uno spiraglio per la madre e la moglie del presunto boss del rione Sanità. E' questo il verdetto espresso poche ore fa, nella serata di mercoledì 13 dicembre, dai giudici della Corte di Cassazione.
Al centro del processo, la cosiddetta strage delle Fontanelle, nel rione Sanità, nel corso della quale vennero uccisi Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna; mentre rimasero feriti due fratelli Vastarella e Ciotola.
Diversa invece il verdetto per Alessandro D'Aniello (difeso dal penalista Antonio Del Vecchio), per Addolarata Spina e Vincenza Esposito (rispettivamente mamma e moglie di Genidoni, che sono state assistite dal penalista napoletano Gennaro Pecoraro). Per D'Aniello e per le due donne, le carte tornano a Napoli, in vista di una possibile rivisitazione delle attenuanti generiche, che potrebbe portare i giudici in appello a rimodulare la pena, eliminando l'ergastolo.
Un'inchiesta condotta dalla Dda di Napoli che ha scavato sulla guerra per la conquista dei vicoli di rione Sanità, con un assalto all'esterno di un circoletto ricreativo, in zona detta delle Fontanelle.
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