Stupro a Sorrento, la vittima scrive dagli Usa e dice «grazie» ai carabinieri

Stupro a Sorrento, la vittima scrive dagli Usa e dice «grazie» ai carabinieri
Sorrento. Non è stato ancora fissato il giorno in cui si terrà l’interrogatorio di garanzia per Riccardo Capece, 20enne residente a Caserta, e Francesco Franchini, 22enne di...

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Sorrento. Non è stato ancora fissato il giorno in cui si terrà l’interrogatorio di garanzia per Riccardo Capece, 20enne residente a Caserta, e Francesco Franchini, 22enne di San Nicola la Strada, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una turista statunitense. Stupro consumato nella notte a cavallo tra il 27 ed il 28 luglio scorsi in una nota discoteca di Sorrento. Ma l’eco è ancora molto vasta nell’intera penisola. Qui peraltro la famiglia Capace è molto conosciuta, sia perché viene a villeggiarvi da anni sia per i rapporti del capofamiglia con i grandi nomi della ristorazione locale.




Un rapporto diventato più forte negli ultimi mesi, quando i Capece hanno aperto due ristoranti a Caserta (e un terzo a Milano) e nei loro locali hanno organizzato diverse serate e tema con grandi chef, tra cui quelli sorrentini. Il selfie postato su facebook - che viene fatto risalire alle ore immediatamente successive al presunto stupro - è stato scattato proprio in penisola: Riccardo Capece era stato segnalato con familiari e amici in vacanza in un noto locale di Marina del Cantone, dove era abbastanza di casa. All’identificazione dei due giovani i carabinieri sono arrivati attraverso le testimonianze della vittima, di una connazionale che era con lei e alle informazioni raccolte tra i dipendenti della discoteca. Ma a rivelarsi decisive sono state soprattutto le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza.



Le telecamere, infatti, hanno seguito tutti i movimenti dei giovani fino a quando la 25enne non è stata costretta con la forza a entrare nel bagno. L’altra mattina, quindi, per Riccardo Capece e Francesco Franchini sono scattate le manette. Identificazione arrivata anche grazie al vistoso tatuaggio che uno dei due aveva sul braccio. Anche la vittima della violenza, che ora si trova negli Stati Uniti, quando è stata avvertita dell’arresto dei responsabili dello stupro, si è congratulata con i carabinieri della compagnia di Sorrento che hanno gestito le indagini. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino