Spiagge dorate, lunghe e profonde dove a padroneggiare sono degrado e rifiuti. Ecco Licola e i suoi sogni distrutti. La fascia costiera, che avrebbe dovuto far invidia e...
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Per arginare il fenomeno delle moto da corsa, nel 2011 l’assessorato all’Ambiente della Regione recintò l’area protetta con steccati, canne di legno e filo di acciaio. Questa protezione oggi è in gran parte distrutta. Sono tanti i punti attraverso cui è facile entrare. E sono questi i varchi utilizzati dai motociclisti. Della macchia mediterranea che ricopriva le dune, resta soltanto qualche spruzzo: i battistrada la stanno lentamente distruggendo.
C’è un’associazione che si occupa da qualche anno di riqualificare almeno un tratto di spiaggia. È la Onlus «Licola mare pulito» che ha adottato un quadrato di sabbia e qui ha creato uno spazio senza barriere architettoniche per consentire ai tanti residenti di godere di un piccolo paradiso in mezzo a tanto inferno. La pulizia della spiaggia e della foresta di Cuma, di proprietà demaniale, è di competenza regionale. Il Comune di Pozzuoli ha provveduto negli ultimi quattro anni alla pulizia di tutta la fascia costiera, facendosi carico di notevoli spese per garantire un ambiente più vivibile. Ora si è arre- so, per i costi troppo alti e non più sostenibili, e ha chiesto alla Regione di intervenire, minacciando denunce in caso di mancate risposte.
Licola da sogno si è trasformata in incubo. Quello che vivono quotidianamente centinaia di abitanti, sommersi da un imbarbarimento non solo ambientale ma anche, o forse soprattutto culturale e sociale. Quello più difficile, forse, da combattere e sconfiggere.
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Il Mattino