«Sveglia ogni due ore per essere pronti alla fuga dal Vesuvio»

«Sveglia ogni due ore per essere pronti alla fuga dal Vesuvio»
Ercolano. Fungo che sembra Hiroshima. Color giallo fiele. Viscoso e amaro. Fiamme che sembrano indomabili. Fumo che intossica il respiro. Il fuoco lambisce centinaia di...

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Ercolano. Fungo che sembra Hiroshima. Color giallo fiele. Viscoso e amaro. Fiamme che sembrano indomabili. Fumo che intossica il respiro. Il fuoco lambisce centinaia di abitazioni; passa da una parte all'altra del vulcano; sfiora sei Comuni del Parco Nazionale. Ed è subito danza della pioggia. 


Malessere e malori che spingono alcuni ad andare via dalle proprie case. Altri, vengono invece costretti a farlo da vigili del fuoco e protezione civile. Lungo le strade a ridosso dell'incendio, la gente è quasi accampata. A Torre del Greco per esempio, l'allarme è scattato nel primo pomeriggio di ieri; quando un venticello normalmente desiderato nei giorni d'estate ha soffiato come un'ulteriore minaccia. Periferia estrema della città, confine con Trecase: panini, dolcetti, frutta, bevande fredde. Occhi rossi intossicati, si mangia per strada. «Eravamo pronti per il pranzo. Poi ho sentito un ticchettio sul tetto, pensavo fosse pioggia - dice una donna del posto - E invece erano rami di pino infuocati che volteggiavano. Mentre decidevamo se andare via o restare, sono arrivati i vigili del fuoco». Così, alcune famiglie si sono precipitate in auto e sono partite, ma per fermarsi dopo appena qualche metro. «Siamo rimasti bloccati lungo la strada - aggiungono i residenti - Queste vie sono così strette che abbiamo pensato a quello che accadrebbe se ci fosse un'eruzione». Nubi dense cariche di veleni piombano sul suolo e scappare è utopia: qui una volta c'erano pinete e spazi ampi. Aree verdi espiantate, trasformate in lingue d'asfalto con tante case abusive, sembrano adesso autentiche trappole e percorsi a ostacoli anche per le camionette dei soccorritori. «Certo è un disastro - dice qualcuno - ma in tanti ora fanno i conti con la realtà: basta con il sacco edilizio e con tutti gli altri abusi che aggrediscono il territorio. Basta connivenze e assenza di controlli». La preoccupazione dei soccorritori non sono soltanto le fiamme e neanche il fumo; piuttosto, sono i grossi contenitori del gas nei giardini. 

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