Per affrontare gli attuali focolai localizzati di Covid-19 e fronteggiare la temuta recrudescenza dell'epidemia saranno necessari decine di migliaia di tamponi. L'indice...
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Il programma parte a livello nazionale ma è pronto ad essere deliberato e adattato alle realtà epidemiologiche delle Regioni. In Campania, i test molecolari eseguiti con tamponi nasofarigei (gli unici capaci di accertare una diagnosi con una percentuale di attendibilità che varia dal 60 al 70%) saranno circa 360 mila in più entro dicembre. Ad amplificare la capacità di processamento giornaliero è la fornitura straordinaria di kit e reagenti assicurata dal commissario Arcuri. Reagenti e strumentazioni saranno messi a disposizione delle Regioni nelle prossime settimane. «Un passo in avanti per assicurare, anche in Campania - avverte Arcuri - una ripartenza in sicurezza delle attività sociali e lavorative e per rafforzare ulteriormente gli interventi già attualmente svolti dalla Regione e dalle aziende sanitarie». La fornitura per la Campania consiste in 625 mila kit molecolari che consentiranno di effettuare, entro dicembre, 362.500 tamponi in più rispetto a quelli già previsti dalla Regione. «Siamo riusciti - aggiunge Arcuri - a raccogliere una quantità di prodotti che ci consentiranno di continuare ad essere uno dei primi Paesi al mondo per disponibilità di strumenti diagnostici e tamponi per abitante». La fornitura straordinaria è il frutto del confronto tecnico tra la struttura nazionale e quella regionale della Protezione civile.
Ma chi sarà sottoposto ai test molecolari, con quali criteri si sceglieranno i cittadini da analizzare? Il Piano tamponi della Campania mira a è stringere il cerchio attorno ai positivi al virus e ad eseguire controlli su categorie a rischio secondo una strategia di azione da integrare con gli screening di sieroprevalenza già in corso. Il Piano è ormai pronto. Lo stesso titolo del progetto, che parte come «Piano di sorveglianza sanitaria e di screening» rimanda a due concetti ritenuti fuorvianti, ossia le norme per la salvaguardia della salute dei dipendenti di Asl e ospedali e le indagini di sieroprevalenza nei Comuni. Concetti che sono solo una parte del Piano tamponi che mira invece a stanare i soggetti positivi al virus con l'unico sistema diagnostico oggi validato dalla Comunità scientifica internazionale. «I tamponi - conclude Rodolfo Conenna, direttore sanitario dell'azienda dei Colli Monaldi, Cotugno e Cto - saranno effettuati ai 2 mila pazienti al giorno che accedono per un ricovero ordinario negli ospedali della Regione, ai pazienti giunti nei pronto soccorso per i quali è richiesto il ricovero, a tutti i contatti dei positivi da individuare in maniera estesa e rapida per il contenimento dei focolai. E ancora, ai pazienti e dipendenti delle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali), al personale ospedaliero maggiormente esposto e alla popolazione carceraria e di altre comunità chiuse. Va pure considerato che nella stagione invernale sarà molto importante disporre di tamponi per poter fare rapidamente la diagnosi differenziale tra influenza e Covid». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino