Tangenziale di Napoli, multe record alle ambulanze: «Mai registrate le targhe»

Pioggia di multe ai mezzi del 118 dell'area flegrea

Le ambulanze della Croce Italia
Pioggia di multe ai mezzi del 118 dell'area flegrea che trasportano pazienti a Napoli tramite la tangenziale. Verbali nonostante le sirene spiegate per trasferire i malati...

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Pioggia di multe ai mezzi del 118 dell'area flegrea che trasportano pazienti a Napoli tramite la tangenziale. Verbali nonostante le sirene spiegate per trasferire i malati infettivi o colpiti da gravi ustioni, ovvero vittime di gravi politraumi, ictus e altri accidenti da codice rosso, verso gli ospedali Cotugno e Cardarelli, punti di riferimento regionale per queste patologie. I tutor dell'asse a scorrimento veloce non guardano in faccia a nessuno. O meglio nessuno ha finora registrato le targhe negli elenchi di indenni da sanzioni per superamento dei limiti di velocità dovuti a causa di forza maggiore e ordine pubblico. 

«Nel 2021, in piena pandemia - avverte Raffaele Morelli, titolare della Croce Italia, Area Flegrea Odv, che svolge il servizio di soccorso tramite il 118, in convenzione con la Asl Napoli 2 nord - segnalammo il problema alla prefettura che si mise a disposizione per annullare le multe ma il problema persiste e anzi si è aggravato. Invece andrebbe risolto a monte, prima delle emissione dei verbali». Un problema risolto abbastanza celermente dai Comuni di Quarto, Bacoli, Pozzuoli e Monte Di Procida, relativamente agli interventi delle ambulanze nelle zona e traffico limitato con l'aggiunta delle targhe dei mezzi di soccorso nei server elettronici che elaborano le violazioni. Per i trasporti da Pozzuoli a Napoli via Tangenziale invece multe e verbali continuano ad arrivare con frequenza quotidiana. «Ormai un nostro infermiere si occupa solo di questo anziché dell'assistenza - conclude Morelli - dovendo documentare con la centrale operativa il giorno e l'ora del soccorso effettuato, raccogliere le generalità e gli estremi della patente dell'autista soccorritore di ciascun trasporto sottoposto a sanzione e decurtazione dei punti sulla patente e infine per segnalare e trasmettere tutta la documentazione ai vigili e alla prefettura per l'annullamento della multa». Ieri mattina l'ennesimo verbale beffa con un risvolto tra l'altro tragico: alla sede della Croce Italia Flegrea il messo comunale ha notificato l'ennesima multa per eccesso di velocità. In questo caso comminata Il 5 settembre scorso, quando il 118 di Pozzuoli intervenne a Quarto per Antonella Iaccarino, la donna alla quale un vicino di casa diede fuoco con la benzina e che il 118 trasportò, in una disperata corsa contro il tempo, al centro grandi ustionati del Cardarelli. Quella donna è poi deceduta nelle settimane scorse. Nella giornata di ieri sono stati notificati altre tre verbali, tutti relativi a soccorsi in codice rosso durante il trasporto in Tangenziale da Pozzuoli verso Napoli. In una settimana ne sono stati contati 5: faldoni e faldoni di multe accumulati in un anno, tutti da contestare e annullare. 

«Se le nostre segnalazioni dirette alla Tangenziale Spa e alla Prefettura non sono servite a prevenire in automatico l'emissione di queste multe - aggiunge Manuel Ruggiero, medico del 118, sindacalista della Fimmg e curatore della pagina facebook Nessuno Tocchi Ippocrate - chiediamo allora che sia la Asl Napoli 2 nord a raccogliere i numeri di targa dei mezzi impegnati nei soccorsi e a inviarli a chi di competenza per inserirli nelle banche dati dei veicoli protetti come avviene anche per le altre forze dell'ordine, vigili del fuoco, protezione civile e altri. L'impegno per contestare le multe da parte dei colleghi è diventato insostenibile». 

È del resto la legge a prevedere l'esclusione di responsabilità per lo stato di necessità determinato da un pericolo attuale per la propria o l'altrui salute: «Secondo l'articolo 54 del Codice penale - conclude Ruggiero - non è punibile chi ha commesso il fatto (l'eccesso di velocità) per esservi costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato». Vi è poi la legge speciale 689/81 che stabilisce che non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell'adempimento di un dovere o nell'esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa. Se questa norma è valida anche per i privati cittadini che effettuano un soccorso per noi che facciamo questo per mestiere servirebbe più tutela».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino