Teatro San Carlo, De Luca chiama Confindustria: «Ora sponsor privati»

Teatro San Carlo, De Luca chiama Confindustria: «Ora sponsor privati»
Si punta sul modello La Scala per salvare il teatro più bello del mondo, si cercano sponsor. «Ieri ho parlato del San Carlo con il presidente di Confindustria Enzo...

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Si punta sul modello La Scala per salvare il teatro più bello del mondo, si cercano sponsor. «Ieri ho parlato del San Carlo con il presidente di Confindustria Enzo Boccia. La Regione coinvolgerà anche gruppi imprenditoriali nazionali, pubblici e privati», rivela di proposito il governatore Vincenzo De Luca, preoccupato dai conti in rosso, e aggiunge: «Stiamo facendo di tutto per dare una mano a un'istituzione italiana come il San Carlo, ma tutti devono fare il proprio dovere».


L'appello a margine di una conferenza stampa: è l'ennesimo intervento in pochi giorni del governatore che, dopo le stoccate al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, punta sull'apertura «anche a sponsor privati», pur sapendo che «non è un periodo facile neanche alla Scala, che ha il sostegno di Rolex, Eni, Banca Intesa. Grandi finanziamenti non arrivano nemmeno lì», a Milano, «ma mettiamo in campo tutto quello che possiamo per evitare che il San Carlo vada in crisi, cosa possibile se rimane in campo solo la Regione Campania».
 
Sensibile a questi temi e legato al territorio, il numero uno di Confindustria ha garantito la sua disponibilità durante il colloquio telefonico. Il primo contatto: in 24 ore è impensabile ragionare già su una lista di nomi, grandi marchi e imprese, anche per i tanti impegni del numero uno di Confindustria, ieri alla consegna del premio Leonardo a Palazzo Barberini, in presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio. Intanto, entra nel vivo «Concerto d'imprese, la musica è ricchezza», iniziativa promossa direttamente dal San Carlo con l'obiettivo di individuare partner e sostenitori del più antico palcoscenico d'Europa. Dodici aziende hanno raccolto l'invito: Ambrogio Prezioso per Aedifica, Brin 69, Gruppi Prozioso e Di Luggo, Fulvio Scannapieco e Vittorio Genna per Ala, Carlo e Michele Pontecorvo per Ferrarelle, Simone e Andrea Finamore per Siap, Philippe Forie-Destzet, Marco Zigon per Getra, Francesco Tavassi per Temi spa per Gls, Gianluca Isaia a nome della storica azienda di famiglia, Massimo, Luca e Pietro Moschini (Laminazione Sottile), Costanzo Jannotti Pecci per Palazzo Caracciolo, Pasquale Ranieri per l'omonima società di impiantistica e Gianfranco D'Amato per Seda.


Il contributo di 150mila euro in tre anni, da parte di ciascun imprenditore, ha consentito di rafforzare il percorso artistico della stagione di concerti 2018-2019 con grandi interpreti della scena contemporanea come Valery Gergiev alla guida dell'orchestra del teatro Mariinsky di San Pietroburgo (il 3 febbraio) e Cecilia Bartoli e l'Ensemble barocco Les musicien du prince di Monaco (l'8 marzo), esibizioni decisamente apprezzate dal pubblico cui si aggiungono, da qui a giugno, talenti emergenti del panorama pianistico internazionale come Lorenzo Pone (borsista al Royal college of music di Londra) e l'esecuzione integrale delle nove sinfonie di Beethoven affidate al Juraj Valcuha alla direzione dell'orchestra e coro del San Carlo e dell'orchestra sinfonica nazionale della Rai. Ma il mecenatismo culturale ha anche permesso di sostenere la tournée 2018 a Pechino del balletto del teatro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino