OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
San Carlo in cassa integrazione da aprile e attività praticamente azzerate. Stop, al momento, anche alle produzioni streaming. Quindi nessuna apertura il 27 marzo come annunciato nei giorni scorsi, anche se per i teatri in zona «gialla» e Napoli è in piena «rossa».
Nei prossimi giorni si registreranno due concerti sinfonici, uno diretto da Gabriele Ferro un altro dall'israeliano Dan Ettinger, atteso a Napoli per la prima volta. Cancellata la «Madama Butterfly». Poi si vedrà. Anche l'attesa piattaforma web del teatro slitta a settembre-ottobre.
Di sicuro, norme anti-Covid permettendo, e in attesa di sapere se si potrà derogare al numero delle quattrocento persone in spazi all'aperto attualmente consentite, si punta sull'estate in piazza del Plebiscito. Una vera e propria stagione, sempre pandemia permettendo, dal 10 giugno al 18 luglio con opere, concerti e balletti e tante star come lo scorso anno quando arrivarono in città superdivi della lirica come Anna Netrebko e Jonas Kaufmann. Tra giugno e luglio prevista anche una stagione in decentramento con eventi realizzati dal teatro in altre città della Campania grazie ad un accordo con la Regione.
La doccia fredda per i circa trecento dipendenti del Lirico è arrivata ieri nel corso di un incontro tra le rappresentanze sindacali territoriali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials e quelle aziendali con il sovrintendente Stéphane Lissner, il direttore generale Emmanuela Spedaliere e il direttore delle risorse umane Maria Pia Gaeta.
Obiettivo fare il punto della situazione al termine dei corsi di formazione realizzati grazie al progetto pilota «Nuove competenze - Opportunità per innovare le arti teatrali» con il sostegno del ministero del Lavoro.
Incontri e lezioni che hanno spaziato tra i temi più diversi e che termineranno col mese di marzo. Inizialmente si sarebbero dovuti tenere tutti in presenza poi, a causa del peggiorare dell'epidemia, si è ricorso al remoto.
Da qui la richiesta inviata all'Inps di avviare dodici settimane di Fis, il ricorso al Fondo integrativo straordinario, che rappresenta la cassa integrazione del mondo dello spettacolo. I lavoratori sperano che, come lo scorso anno, si possa realizzare una alternanza tra le ore di lavoro e le ferie e quelle di Fis, in modo da cercare di non intaccare di molto lo stipendio.
Nulla ancora di ufficiale in tal senso è stato deciso, né vi sono prese di posizione delle varie sigle. Tutto è ancora da vedere sopratutto con l'evolversi della pandemia. Perché nelle ultime settimane spesso è capitato che dipendenti del teatro risultassero positivi al Covid-19.
Attualmente c'è solo una persona ammalata, ma una decina sono in isolamento fiduciario a causa di contatti familiari con positivi o in attesa di tampone. I controlli sono sempre serrati su tutti i dipendenti, con test realizzati da unità mobili all'esterno del teatro.
Ma per i prossimi giorni si attendono misure più restrittive, anche perché lo stesso governatore De Luca ha chiesto a tutte le aziende di ricorrere il più possibile allo smart working, cosa difficilmente realizzabile in un teatro d'opera dove sono in genere le «masse» a lavorare sia in orchestra che nel coro.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino