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Riflettori puntanti sul Teatro San Carlo per la prima dell’Otello di Giuseppe Verdi con la regia di Mario Martone. Un ingresso d’onore con l’arrivo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: grande il plauso cittadino che è riecheggiato non appena il Capo dello Stato è sceso dall’auto istituzionale. Ad accoglierlo - ai piedi della scalinata centrale del San Carlo - il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
«Per ora ci accontentiamo di una notte ma Napoli deve essere capitale per sempre», così dichiara Manfredi poco prima di fare il suo ingresso al San Carlo. E in merito alla presenza di Mattarella in città aggiunge: «Scambieremo qualche battuta. Il presidente ama molto Napoli, è stato sempre vicino a Napoli. Napoli è una grande città - conclude il sindaco - che aspetta solo il momento per ripartire e credo che meriti questa opportunità. L’interesse che suscita un appuntamento come quello di stasera è un grande segnale, Napoli è una grande capitale culturale e questo evento lo dimostra, con la presenza dei più alti vertici dello Stato».
Forte il fervore in strada per l’arrivo del Presidente Mattarella. Piazza Trieste e Trento appare come blindata con la corposa e costante presenza delle forze dell’ordine.
L’opera verdiana, su libretto di Arrigo Boito, è diretta da Michele Mariotti e coinvolge un cast di alto profilo: il celebre tenore Jonas Kaufmann nel ruolo di Otello, Maria Agresta come Desdemona e Igor Golovatenko che debutta in ruolo interpretando Jago.
Nonostante si susseguano i secoli, la tragedia shakespeariana risuona ancora molto attuale. Il dramma tocca il tema che oggi definiamo femminicidio, e fa riflettere su come non esista un tempo, o un’epoca, che scandisca la fine agli atti di violenza e brutalità. Si è deciso di interpretare l’opera in chiave moderna, portando la vicenda nel Medio Oriente contemporaneo. Un modo per coinvolgere il pubblico e toccarlo da vicino: lo spettatore non avrà modo di percepire la reale distanza temporale in cui è avvenuta la stesura dell’opera, non penserà che la vicenda appartiene a un tempo passato, bensì presente.
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Il Mattino