Teatro San Carlo, de Magistris va all'attacco: «Va cambiato il vertice»

Teatro San Carlo, de Magistris va all'attacco: «Va cambiato il vertice»
Il sindaco Luigi de Magistris incontra il ministro Alberto Bonisoli e ottiene 90 milioni per riqualificare il rione Sanità. E, rientrato in città da Roma, attacca il...

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Il sindaco Luigi de Magistris incontra il ministro Alberto Bonisoli e ottiene 90 milioni per riqualificare il rione Sanità. E, rientrato in città da Roma, attacca il soprintendente del San Carlo, Rosanna Purchia: a marzo scade il suo mandato. Ma, già questo mese, il primo cittadino annuncia una manifestazione internazionale di interesse pubblico per individuare il successore. «Una figura autorevole, di alto prestigio, che mi auguro sappia tener fuori il teatro da qualsiasi interferenza di natura politica», la stoccata. Peraltro, lo stesso soprintendente aveva già sollevato, nella sede opportuna del consiglio di amministrazione, la necessità di affrontare la questione, per il bene del Massimo.

 
«La call si apre a maggio, per quattro mesi», dice a Televomero De Magistris, che definisce «ingenerose le considerazioni del soprintendente» a proposito della disparità di contributi tra Comune e Regione indicata ieri nell'intervista al Mattino. Per il sindaco, la Purchia «ogni tanto dimentica che la Città metropolitana è rientrata nel San Carlo con molte difficoltà. E dimentica tutto ciò che come ente locale si fa in supporto, dalla guardiania ai lavori». La Regione, invece, «utilizza fondi europei, non suoi», «non è paragonabile Paperon de' Paperoni con Paperino». Quando si vuole «mettere tutti sullo stesso piano, io ricordo sempre che i teatri e i luoghi più alti in cui si esercita cultura, non meritano di essere utilizzati per fare politica. Sia da chi giorni fa è andato a fare un comizio come de Luca, all'interno del teatro, e a maggior ragione da chi dovrebbe avere, all'interno, un ruolo tecnico».

È pace ritrovata, invece, con il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, che commenta soddisfatto l'incontro con De Magistris: «È stato un colloquio molto proficuo da cui è nata l'esigenza di avere momenti di coordinamento strutturato dei diversi tavoli». Appuntamento tra 15 giorni «per entrare nei primi dettagli», e successivi aggiornamenti previsti ogni tre mesi. Al rione Sanità vanno i 90 milioni destinati al piano operativo «Cultura e turismo» per Napoli. E, gli stessi fondi Cipe, servono per ristrutturare palazzi, chiese e conventi abbandonati nel centro città e per aprire uno studentato (quasi certamente, Casa Miranda tra via Foria e Capodimonte) in modo da dare agli universitari fuori sede un alloggio a low cost. Questa la decisione assunta nella riunione che ieri si è tenuta a Roma, nella sede del Mibac, per programmare gli investimenti. In merito ai ritardi del cronoprogramma Unesco, l'assessore comunale Carmine Piscopo spiega che «5 progetti su 27 sono ormai conclusi, 10 sono in corso con i cantieri al lavoro e gli altri sono in fase di contrattualizzazione». Si punta ora a integrare i fondi Cipe «alcuni lavori che con le risorse Ue non si riescono a completare», anticipa de Magistris. Già nella prossima riunione, probabilmente il 15 maggio, cui partecipa anche lo staff del ministero del Sud, l'amministrazione con la Regione (rappresentata ieri dal vicecapo di gabinetto Maria Grazia Falciatore) è chiamata a presentare le proposte.


C'è già un masterplan, che prevede un impegno di spesa tra i 30 e i 40 milioni, realizzato dalla III Municipalità con il presidente Ivo Poggiani. Per ristrutturare Casa Miranda, ma anche per mettere in sicurezza, ad esempio, Lo Scudillo, strada di epoca romana che collega la Sanità con la parte alta della città; trasformare le cave in parcheggi e collegarle con Capodimonte, creare svincoli della tangenziale e percorsi pedonali e piste ciclabili. E trasformare il Garittone in parcheggio. E recuperare la galleria Principe di Napoli e piazza Cavour, creando spazi di accoglienza turistica con il Mann. C'è, inoltre, la possibilità che un quinto delle risorse Cipe sia usato per finanziare imprese culturali e creative del quartiere.. Al tavolo anche Luca Rotondo, vicario del prefetto di Napoli: suo l'impegno di garantire più sicurezza. E, a margine, scambio di battute su Incurabili e Girolamini. Ribadita l'intesa sulle griglie del metrò della linea 6 in piazza del Plebiscito: il cantiere può andare avanti senza più intoppi e battaglie giudiziarie. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino