La foto di un finestrino rotto e un video dove, sequenza dopo sequenza, si riprende il tentativo di rubare le auto parcheggiate nella via adiacente alla parrocchia. Siamo a...
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Nel suo post il parroco inoltre pone l'accento sui disagi del quartiere che coinvolgono anche i più piccoli, descrivendo l'incontro con un ragazzino che gli mostra un tirapugni per difendersi dalle rapine nel sottopassaggio presente in zona. All'invito di farsi consegnare l'arma il piccolo scappa via, insieme agli altri amici, spiega nel suo post don Carmine: «La nostra parrocchia Santa Maria della Stella a Casoria, con tanti amici è aperta a creare momenti di aggregazioni ma mancano strutture...e anche nel quartiere non c'è uno spazio verde, una struttura pubblica, un centro polifunzionale...chi ha la responsabilità politica e legale dorme e nel frattempo la vita diventa difficile e le persone si perdono...e si cade nel degrado...».
Dalla parrocchia del quartiere si evidenzia la distanza dal centro, per servizi e vita sociale: "Per le istituzioni, civili e religiose Casoria si ferma al centro storico...lì ci sono feste, lì ci sono attenzioni e cura....lì ci sono le luminarie, lì la pro loco fa belle iniziative, mentre la nostra gente in periferia vive nel degrado senza un vero sviluppo integrale...sperando che laddove sorgevano le fabbriche potessero sorgere luoghi di aiuto e di gioia per i cittadini...Non lasciamoci rubare la speranza...». Elena Petruccelli Leggi l'articolo completo su
Il Mattino