Teresa Buonocore, mamma coraggio

Teresa Buonocore, mamma coraggio
Era lunedì, 20 settembre 2010. Teresa Buonocore si trovava nei pressi del porto di Napoli, nella sua auto, quando quattro colpi di pistola misero fine alla sua vita. Teresa...

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Era lunedì, 20 settembre 2010. Teresa Buonocore si trovava nei pressi del porto di Napoli, nella sua auto, quando quattro colpi di pistola misero fine alla sua vita. Teresa era una donna indipendente che lavorava per permettere a lei e alla sua famiglia una base economica stabile. Le figlie, nelle ore che lei era a lavoro, passavano il loro tempo a casa del loro vicino Enrico Perillo. La donna non sapeva però che l’uomo era ossessionato dalla pedopornografia e abusava di sua figlia, la maggiore, che subiva il tutto in silenzio per le minacce da parte dell’uomo. Venuta a conoscenza degli abusi, Teresa denunciò il vicino pedofilo, che finì in carcere. Da lì però l’uomo ordinò l’assassinio della donna, che quel lunedì 20 settembre 2010, fu raggiunta da quattro colpi di pistola.

Teresa morì per il suo coraggio, denunciando e testimoniando contro quell’uomo. Ai familiari di Teresa, il 2 giugno 2018, fu consegnata la medaglia d’oro al merito civile alla memoria. Dieci anni dopo quella bimba che subì violenze e a cui fu strappata la madre ha deciso di raccontare la sua storia, una storia di violenza e dolore, una tragedia che non può essere dimenticata. Quella bambina oggi studia Lettere moderne, ama Dante ed è una ragazza proprio come noi. Ha deciso di raccontare la sua storia per tutte quelle giovani donne che subiscono violenze ma restano in silenzio. Un silenzio spesso assordante, un silenzio che uccide! Che la storia di Teresa e di sua figlia possano essere un esempio per tutte noi, un esempio di forza, coraggio e speranza.

* IV B TUR Isis Archimede, Ponticelli

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Il Mattino