Terme d'Agnano, è caos: «Licenziati quattro lavoratori»

Terme d'Agnano, è caos: «Licenziati quattro lavoratori»
Per quattro lavoratori di Terme di Agnano sono state già avviate le procedure di licenziamento. Il clima tra i dipendenti è tesissimo. È stato già...

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Per quattro lavoratori di Terme di Agnano sono state già avviate le procedure di licenziamento. Il clima tra i dipendenti è tesissimo. È stato già proclamato lo stato di agitazione e i sindacati stanno provando, senza risultati, a chiedere al Comune di Napoli un incontro: «Da fine marzo abbiamo provato a chiedere una convocazione all'assessore Enrico Panini e all'assessore Monica Buonanno - spiegano Gennaro Strazzullo e Peppe Silvestro della Uil - Siamo stati ignorati, ma non ci fermeremo». La situazione è molto delicata e il 28 maggio è stato convocato un tavolo presso l'ispettorato provinciale del lavoro per tentare in extremis di salvare il posto dei quattro dipendenti. Da Palazzo San Giacomo intanto arrivano rassicurazioni: «Non abbiamo licenziato mai nessuno. Non permetteremo a nessuna nostra partecipata di mandare a casa un solo dipendente» sottolinea il vicesindaco Panini.

 
Un anno fa, dopo l'ennesimo tentativo fallito di affidare le Terme ad una società esterna, si è dato via al processo di liquidazione aziendale. Per salvaguardare i posti di lavoro, considerando la chiusura di alcuni rami d'azienda delle Terme (l'albergo, il comparto turistico e quello commerciale), si decise di sistemare in distacco presso Asìa una parte dei dipendenti. In tutto circa 26. Di questi sono risultati idonei soltanto 22 lavoratori, che si vedranno scadere a fine giugno il contratto annuale di distacco. Gli altri quattro sono rimasti in pancia al liquidatore, che - spiega Panini - ha proposto loro un contratto di solidarietà. In una delle lettere inviate ai lavoratori (pubblicate dal sito internet il Desk) si legge: «Questa azienda non potrà fare altro che agire per la risoluzione del rapporto di lavoro per licenziamento dovuto a giustificato motivo oggettivo e consistente sia nella cessazione dell'attività e conseguente soppressione del posto di lavoro che nella crisi endemica che ha addirittura motivato la messa in liquidazione della compagine societaria. Per questa via, laddove le procedura attivate con la presente istanza non dovessero concludersi con esito positivo, questa azienda non potrà fare altro che procedere al licenziamento del prestatore di lavoro per giustificato motivo». Chiedendo infine all'ispettorato provinciale del lavoro di Napoli di provvedere alla convocazione delle parti come previsto per legge.


Panini si dice «certo di una soluzione. Non licenzieremo nessuno» continua a ripetere. Poi chiarisce: «Terme di Agnano è una società che sta perdendo risorse, per questa ragione ha proposto come si fa in questi casi un contratto di solidarietà, così da non maturare ulteriori debiti. Ovviamente non si può pensare di tenere in organico un quadro commerciale per un'attività che non esiste più. Così come gli addetti al turismo, con l'albergo che oggi è chiuso. Il periodo di crisi va affrontato tutti insieme, anche perché le responsabilità in caso di incauta gestione finanziaria e in caso di una determinata perdita ricadranno individualmente sul liquidatore, oltre che sulla città di Napoli. Il personale al momento che lavora è quello del settore sanitario. Questa rivisitazione temporanea dei posti di lavoro è stata concordata per trovare un equilibrio dei conti. Mi auguro che si trovino soluzioni a stretto giro». Dura la replica dei sindacati: «Siamo in attesa di una convocazione del Comune - ribadiscono Silvestro e Strazzullo della Uil - nei prossimi giorni si sta pensando ad una manifestazione in solidarietà dei 4 lavoratori che rischiano di perde il posto. Noi abbiamo auspicato più volte la risoluzione di diverse problematiche legate ai contratti di distacco, così come stiamo tentando di capire dal Comune come si intende andare avanti nei prossimi mesi».
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Il Mattino