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Ricostruzione post sisma, il commissario di Governo detta la road map della semplificazione e degli iter di accesso ai contributi dello Stato. Giovanni Legnini è sbarcato nel tardo pomeriggio di ieri a Ischia per incontrare i cittadini e i rappresentanti delle categorie produttive, dopo il tour de force napoletano che lo aveva portato in Sovrintendenza prima e in Regione poi.
L'incontro è stato aperto dall'annuncio che entro la fine di maggio verranno aperti gli uffici del commissariato nei locali del Palazzo Reale Borbonico sul porto. Legnini è poi entrato nel merito, parlando di cifre: 1050 sono gli edifici che risultano ancora danneggiati, mentre ad oggi vi sono agli atti solo 70 progetti depositati e i decreti per i contributi sono appena 27. «Se si continuasse a questo ritmo - affonda Legnini - ci vorrebbero decenni per portare a termine la ricostruzione. I dati sono impietosi e chiari, e c'è qualcosa che non funzione». È dunque possibile cambiare le regole in corsa senza fermare ciò che era stato stabilito? «Io affermo - continua - che oggi questo è possibile, e non si fermerebbe il pregresso come alcuni hanno temuto».
A detta del commissario, sono tre le cause alla base dei ritardi. «La più importante è quella relativa ai condoni per i quali abbiamo già avviato un lavoro rilevante.
Il Piano di ricostruzione, poi. «Ci saranno un piano urbanistico per i tre comuni terremotati, un piano attuativo e infine le modifiche al piano paesaggistico. Chi ne ha diritto, presenti i progetti e sarà compito dell'istituzione valutare se procedere subito oppure rinviare quella istanza in particolare ai criteri di adeguamento dei piani stabiliti». Il piano del commissario è che si deve ricreare una condizione di fiducia fra i cittadini.
Sull'argomento era intervenuto in mattinata attraverso il suo profilo social, anche l'ex direttore dell'Osservatorio Vesuviano, Giuseppe Luongo, ponendo una serie di interrogativi in materia di valutazione del rischio sismico a Ischia al fine di arrivare alle giuste valutazioni in termini di piano di ricostruzione. Un elenco di cose da farsi, quello prodotto dal professore, che però non sarà facilmente attuabile da chi - come il commissariato di Governo - punta a dare risposte ai cittadini in termini di velocizzazione della ricostruzione.
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