Un'altra giornata di terrore in centro Italia. Quattro scosse, tutte di magnitudo superiore a cinque, hanno fatto tremare la terra tra Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio. Torna a...
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Le onde sismiche generate dalla forte energia rilasciata dall’evento si sono propagate a centinaia di chilometri di distanza lasciando avvertire chiaramente il sisma anche in città come Roma e Napoli. «Pare si sia attivato un nuovo segmento di una faglia più meridionale rispetto a quella che si era generata con la sequenza di Amatrice ed Accumoli - dichiara Francesca Bianco direttore dell’Osservatorio Vesuviano - a cui fecero seguito alla fine di ottobre eventi localizzati più a nord. Si tratta ovviamente di una serie di episodi che ricade nell’ambito dell’Appennino centrale e quindi, per quanto sia stata avvertita anche qui a Napoli, non c’è da preoccuparsi. La sorgente del fenomeno infatti, è a centinaia di chilometri da a noi».
«Questa rilevante successione di eventi sismici - chiosa Bianco - è stata da subito studiata con attenzione. I terremoti purtroppo, non avvertono nessuno e qualsiasi previsione futura è impossibile. Certamente, però, l’Appennino meridionale che ci riguarda da vicino non è in alcun modo in relazione con quello centrale, anche se la nostra regione resta ad alto rischio sismico».
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Il Mattino