Accertamenti ripetibili su computer e cellulari di Tiziana Cantone e Sergio Di Palo. Il consulente tecnico-informatico Carmine Testa nominato dalla procura di Napoli nord è...
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A questo punto, la Procura intende capire, ed eventualmente escludere, che uno dei filmini amatoriali sia stato caricato con un processo di invio o trasmissione di un file sulla piattaforma del web da Di Palo. Solo successivamente bisognerà scoprire se l'upload sia stato fatto da uno dei quattro indagati dal pm Alessandro Milita della Procura di Napoli, tutti con un'età compresa tra i 20 e i 30 anni. Sarebbero stati proprio i quattro ragazzi, indicati da Tiziana nella prima denuncia depositata nel 2015, a ricevere i video finiti in pasto al pubblico di internet nella primavera del 2015.
Tra discolpe e accuse, si arriva a un punto. Il capo della procura, Francesco Greco, assicura che il fascicolo aperto con l'ipotesi di reato di istigazione al suicidio è ancora a carico di ignoti, ma nelle prossime ore qualcosa potrebbe cambiare. Anche perché, saltato il vertice ad Aversa con il pubblico ministero di Napoli, l'indagine, ancora alle prime fasi, si è però arricchito dei verbali dei quattro indagati da Milita e della ricostruzione che fa Tiziana nei tre esposti a Napoli. Gli atti sono stati trasferiti ieri a Napoli nord su ordine del capo della Procura Giovanni Colangelo.
E così, la storia di bullismo online di Tiziana Cantone è diventata in breve tempo una storia giudiziaria. L'epilogo della triste vicenda è la morte della protagonista, diventata la star del porno senza volerlo.
Un caso di cyberbullismo a tuti gli effetti. «Era turbata all'esito della sentenza del tribunale - spiega il suo ex avvocato Fabio Foglia Manzillo - ma nulla lasciava presagire che il tormento la conducesse verso la morte». Tiziana si è allacciata un foulard al collo è si è lasciata morire. La sentenza emessa dal giudice Monica Marrazzo ad agosto aveva condannato alle spese legali, per un totale di 20 mila euro, Tiziana per alcune citazioni in giudizio che non erano esatte. Ma a difesa dell'operato del giudice e del tribunale si sono schierati tutti i magistrati. La sentenza è stata emessa in tempi record. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino