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Nella Stellantis di Pomigliano l'anno che verrà sarà caratterizzato dal più concreto segnale di ripresa in un'economia di mercato, la fine della cassa integrazione, dopo 14 anni. L'inizio del 2023 si profila roseo per la fabbrica che produce l'auto più venduta in Italia, la Fiat Panda, e il nuovissimo suv compatto Alfa Romeo Tonale. Nella due giorni, terminata ieri, di confronto con i sindacati dei metalmeccanici firmatari del contratto specifico aziendale, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Acqf, il gruppo automobilistico ha illustrato alle organizzazioni di categoria un piano a brevissima scadenza che contiene una serie di novità molto significative sia sul fronte produttivo che occupazionale.
Innanzitutto c'è il raddoppio dei turni di lavoro sulla linea di montaggio, nuova di zecca, del Tonale, turni che passeranno da uno a due. A pochi mesi dal lancio produttivo, avvenuto a maggio, la vettura del Biscione sta facendo registrare un costante aumento degli ordinativi, che ormai si attestano già intorno ai 35mila. Ciò ha nel frattempo consentito di reclutare per il Tonale 1360 addetti, tutti usciti dal regime dei contratti di solidarietà espletati attraverso la cassa integrazione a rotazione per l'intero organico.
Mutamenti, dunque, all'insegna della flessibilità organizzativa. Per compensare l'aumento degli sforzi sul Tonale saranno dimezzati i turni di lavoro sulla linea di produzione della Panda, che passeranno da due a uno soltanto. «Ma questo non vuol dire che la Panda sia in calo chiariscono Aniello Graziano e Aniello Pirozzi, rispettivamente responsabile per il settore automotive e delegato di fabbrica per la Fismic di Napoli gli ordini per l'auto più venduta in Italia sono sempre numerosi e stabili. Ora però bisogna supportare al meglio la produzione del Tonale, che richiede un apporto di manodopera notevolissimo».
In base ai dati UNRAE le immatricolazioni dell'utilitaria hanno superato anche quest'anno quota 100mila. Graziano ha anche annunciato, e questa è la terza novità, che «nei primi mesi del prossimo anno il turno notturno sarà introdotto nel reparto verniciatura e rafforzato con un impiego superiore di uomini nel reparto lastratura». «Tutto ciò è il risultato - puntualizza Biagio Trapani, della Fim Cisl - degli accordi stipulati che hanno portato due miliardi di investimenti a Pomigliano». «Si tratta indubbiamente di una fase molto positiva spiega il segretario generale della Uilm Campania, Crescenzo Auriemma che proprio a causa della sua complessità richiederà un confronto continuo con l'azienda. Come Uilm abbiamo già chiesto un incontro con l'azienda proprio per gestire al meglio i vari passaggi di quest'ascesa produttiva. Non dimentichiamo che c'è ancora la crisi mondiale della fornitura dei semiconduttori che tra ottobre e oggi ha costretto Pomigliano ad almeno cinque fermate produttive, che comunque si conta di recuperare attraverso lo straordinario».
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Il Mattino