Torre Annunziata. È in bella mostra da più di sei mesi, è stato issato su un suolo privato, ma nelle ultime ore intorno ad esso è esplosa la polemica...
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«Abbiamo provato a dare una risposta alle tante richieste che ci vengono dai cittadini che abitano in quelle zone», dice il primo cittadino che, a proposito del segnale stradale, assicura: «lo faremo rimuovere». Oggi come allora, Sannino e Falanga hanno chiesto un incontro al capo dell'amministrazione. Nel vicino comune di Pompei un'ordinanza simile esiste fin dal 2009. Le lucciole sono ancora presenti lungo le strade della città degli scavi, ma per la sola violazione della norma comunale i carabinieri hanno elevato 220 contestazioni nell'ultimo anno. Va detto però che sono poche quelle che pagano la multa di 500 euro. Il motivo? Non hanno fissa dimora e dunque non sono rintracciabili in caso di mancato adempimento. Alle sanzioni si aggiungono le richieste che le forze di polizia fanno al questore per disporre i fogli di via obbligatori, l'unico strumento, ad oggi, che riesce ad arginare il fenomeno, dopo la depenalizzazione del reato di atti osceni in luogo pubblico. Ma è anche quel deterrente che spinge le prostitute a spingersi verso Torre.
Se da un lato le azioni amministrative e di polizia sono poco efficaci e dall'altro vanno tutelate le prostitute e difese dai loro aguzzini che le sfruttano, la terza faccia del problema è rappresentata dai tanti cittadini che vivono in zone come Croce di Pasella, il confine tra i due comuni. Pochi giorni fa, tre lucciole hanno litigato in maniera violenta per strada e sono volati anche diversi schiaffi. Il motivo del contendere era l'occupazione del marciapiede di una delle due. Ma è solo l'ultimo episodio. Spesso capita che le donne e i trans si appartino con i loro clienti anche vicino alle case più isolate. «Dato che le leggi sono poco efficaci, sarebbe meglio riaprire le case chiuse, almeno eviteremo ai nostri bambini scene particolari», commentano i residenti. In un quadro così, chissà se la rimozione del segnale rappresenti davvero la priorità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino